Piazza Armerina: al via decontaminazione virale prevista dal Ministero e al comune si accavallano ordinanze su ordinanze…

Il terzo virus animale dopo la Sars e l’Ebola, il primo della serie a colpire il nostro paese è proprio il Covid-19. Non siamo in presenza del Yersinia pestis,  che forse ha scatenato l’epidemia descritta da Tucidide, della quale però non si sa bene se si sia trattato di peste o di vaiolo. Nella storia dell’umanità ci sono state varie ondate epidemiche. Quella di cui scrive Tucidide nella Guerra del Peloponneso è scoppiata durante la guerra tra Atene e Sparta che iniziò nel 431 a.C. Poi ci fu quella durante il governo di Giustiniano che, a Costantinopoli decimò grandemente la popolazione. Seguì la cosiddetta peste nera del 1348 che, fece quasi venti milioni di morti nel continente. E quella del 1630 descritta da Manzoni. Nel secolo scorso, 1918/1920, l’influenza spagnola che è passata come la più grande pandemia della storia dell’umanità. Insomma ci sono sempre stati focolai epidemici in giro per il pianeta. In molti ci siamo chiesti se si potesse isolare il Covid-19… lo può fare la Cina la cui dirigenza è capace di scelte drastiche… Già, purtroppo anche in queste situazioni, diviene importantissimo chi ti governa, dall’apice al più insignificante comune. Qui da noi è molto più difficile isolare, con un paese che sta attaccato all’altro. Va bene, laviamoci tutti le mani per un’infinità di volte al giorno. Mettiamoci le mascherine, ma poi bisogna anche vedere quanto dura la loro efficacia, tenuto conto che il contagio può avvenire anche attraverso le mucose degli occhi. Ok, rispettiamo la distanza di almeno un metro e mezzo uno dall’altro. Amuchina no amuchina sì, per disinfettare le mani, per rendere inattivi virus come questo, sarebbe molto più comodo e semplice quando si è in giro, e non solo, usare l’aceto. Portare con se una bottiglietta, un flaconcino di aceto, di vino magari, con un contagocce. Quando si ritiene di aver toccato oggetti in quantità tale che le proprie  mani siano infette, versiamo sopra dieci gocce d’aceto e lo strofiniamo. Diversi comuni della Sicilia, hanno emesso un’ordinanza per la sanificazione delle vie delle città, anche il comune di Piazza Armerina  (vedi foto sanificazione in corso) ha fatto questa scelta. Certo non abbiamo un’ordinanza in merito, la comunicazione espistolare è stata redatta dall’ufficio di protezione civile dello stesso Comune. E comunque era ciò che chiedeva il popolo…”disinfestiamo le strade”… così è stato fatto… Il sindaco risponde alla città e la città ringrazia chi esegue i lavori… i volontari, no, no…..in un primo momento si era detto così, mi sa che i volontari non potrebbero… ma  i ragazzi della protezione civile, già, loro sì e chi anche?… La popolazione, sembra rispondere bene al Decreto, non uscire di casa tranne che per necessità… mentre al comune si accavallano ordinanze su ordinanze.  La n.12 /2020, ordina la chiusura degli uffici comunali, al pubblico, per ottemperare al DPCM, ma sempre per ottemperare allo stesso decreto, viene firmata una disposizione di servizio a carico del personale dell’ufficio protocollo, “a turno si devono presentare all’ex ufficio URP al fine di ricevere eventuali istanze”… Ma scusate le mail, le Pec, le raccomandate… no? Nella stessa disposizione, viene scritto “l’inottemperanza vale come interruzione di pubblico servizio”… firmato il Vice Segretario… a questa, risponde il personale, al personale risponde sindaco con nuova ordinanza la 13/20, che modifica la precedente “l’ufficio protocollo resterà aperto negli orari di ricevimento, un soggetto per volta, ed il personale dovrà essere fornito di mascherina e guanti”… non dice però che devono spostarsi all’ex ufficio URP… chi interviene? Un assessore che, con una nota prot. 8633 del 11/03/2020, comunica al personale dell’ufficio protocollo, al Vice Segretario, che è andato a lavarsi le mani con Pilato, ed al Segretario Generale che, vorrebbe utilizzare l’aceto ma al momento non può, quanto segue “… del resto gli uffici comunali sono chiusi al ricevimento al pubblico, PER COSI’ DIRE, in prima battuta, nel senso che i cittadini devono rivolgersi agli uffici via telefono o mail, ma ove si constati un adempimento da evadere con urgenza…”. Ora caro sindaco, gli uffici sono o non sono chiusi al pubblico? Sono davvero chiusi “per così dire”?? La tecnologia che aiuta tutti, perché non può essere applicata anche per l’ufficio protocollo? Ma come si fa a scrivere che gli uffici comunali sono chiusi al pubblico per così dire? Un assessore che disconferma una sua ordinanza, chi garantisce, lei, il personale, i cittadini o se stesso?… Sindaco, purtroppo, ha avuto la sfortuna di circondarsi di persone che hanno sempre lavorato per se stesse e non per il bene del comune che lei rappresenta o per il bene della città, farebbe bene a regalare loro una bella fornitura di aceto per lavarsitutte le parti del loro corpo, avendo cura di non dimenticare la bocca ed il capo (testa), per un sentito “mea culpa”, … da non essere scambiato con un pregiatissimo vino rosso “MEA CULPA”…….

Virus e batteri sono i soli ad aver interpretato perfettamente la globalizzazione. Si spostano col vento, con l’aria, con gli animali, con gli insetti, con gli esseri umani, e magari anche con le merci. Fermarli è come pensare di arrestare il vento alzando le braccia. Bisogna che ci sappiamo adattare e adeguare. Purtroppo non ci si potrà mai adattare ed adeguare alla cattiveria e all’idiozia per non parlare del cretinismo”.

Anna Zagara