Ordine Medici Enna: sincera gratitudine nei confronti di chi continua a prestare il proprio servizio nei confronti di chi ne ha bisogno

Spett.le Direttore, spiace dover leggere sulla testata da Ella diretta notizie circa presunti disservizi che si sarebbero creati in qualche ambulatorio medico in cui il Medico non avrebbe ricevuto i pazienti, rifiutandosi finanche di rispondere al telefono. Senza voler assumere difese aprioristiche di parte, quest’Ordine, il cui compito è quello di tutelare la professione nell’interesse precipuo dei cittadini utenti, si permette di ricordare alla cittadinanza che in questa difficile fase di contenimento della grave epidemia di COVID 19, i Medici di medicina generale, così come i Medici della continuità assistenziale, devono esimersi dall’espletare la normale attività ambulatoriale che, per motivi di tutela degli stessi operatori sanitari, viene sostituita da un triage telefonico al fine di distinguere patologie meritevoli di visita medica da patologie respiratorie o accompagnate da febbre, suggestive di contagio, che devono essere demandate ai Servizi di Igiene Pubblica. Non è raro assistere ad insistenti pressioni da parte di pazienti che evidentemente non hanno sufficientemente compreso l’iter da seguire in questo difficile momento, nell’ottica di salvaguardia degli operatori sanitari, che in caso di contagio, non solo verrebbero a rischiare la propria vita ma rischierebbero essi stessi di divenire fonte di contagio verso altri. Non sfugge a nessuno il dramma che viene a crearsi quando un Medico rimane contagiato, determinando a cascata una scia di quarantene forzate che paralizzano di fatto un reparto, senza contare che la grave carenza di personale medico sta rischiando di far saltare l’organizzazione sanitaria, anche in realtà molto più attrezzate dal punto di vista sanitario rispetto le nostre. A questo deve aggiungersi che, a tutt’oggi, i nostri Medici sul territorio stanno continuando ad operare completamente privi degli imprescindibili dispositivi di protezione individuale. Tanto volevo precisare, per metterLa a conoscenza della grave situazione di disagio, rischio, malessere e stress, in cui si trovano a lavorare i nostri Medici e chissà ancora per quanto. La nostra Sanità, mi creda, per quanto falcidiata da insensati tagli, di cui oggi stiamo avvertendo i risultati nefasti, rimane fra le migliori al mondo, per come in questo drammatico momento ci viene riconosciuto da tutti i paesi. Proprio per queste ragioni se c’è una cosa che i cittadini possono fare in questo momento è rivolgere un pensiero di sincera gratitudine nei confronti di chi, a mani nude ed a rischio dell’incolumità propria e delle persone care, continua a prestare il proprio servizio nei confronti di chi ne ha bisogno. Ancora viva è nella mia mente l’immagine del compianto amico e Presidente dell’Ordine dei Medici di Varese, medico di medicina generale, stroncato da una inesorabile polmonare virale e con cui appena un mese fa eravamo stati assieme ad un Consiglio Nazionale a Roma. Il prezzo che tutti gli operatori sanitari stanno pagando sul campo è altissimo, aiutiamoli a non farli sentire soli ed a far sentire loro l’affetto e la riconoscenza del Paese. A Lei esimio Direttore, così come a tutti gli Operatori della carta stampata e non, spetta anche il compito, cosa non semplice, di far comprendere ai cittadini la gravità del momento che stiamo vivendo e che vivremo chissà per quanto ancora, spiegando, fino all’inverosimile, l’utilità e la necessità della scrupolosa osservanza delle norme imposte dal governo.
Dott. Renato Mancuso – presidente Ordine provinciale Medici