A Troina passano da 4 a 5 i contagiati da coronavirus mentre nell’ennese dovrebbero essere 25

Ad oggi sono 5 i contagiati da coronavirus tra i ricoverati all’Oasi Maria SS. Ai quattro contagiati accertati mercoledì si è aggiunta un’altra contagiata, accertata giovedì sera. Dai dati raccolti e pubblicati dal ministero della salute, aggiornati a venerdì sera, sono 25 i contagiati in tutta la provincia di Enna. Un quinto dei contagiati si concentra a Troina. Le misure per contenere la diffusione del contagio sono state adottate. I destinatari di queste misure sono in isolamento e ci staranno per 14 giorni. Sono i dipendenti addetti alle quattro strutture sanitarie dislocate nel villaggio Cristo Redentore e i loro familiari con i quali sono venuti in contatto. All’interno dell’Oasi è stato allestito il reparto attrezzato di 15 posti dedicati agli eventuali contagiati gravi. In paese si è diffuso il timore che il numero dei contagiati possa aumentare. Che i casi accertati possano innescare un focolaio, sono in molti a temerlo. Paura ed angoscia, per quello che sta accadendo e per il peggio che potrà avvenire, sono i sentimenti più diffusi tra la gente del paese. Nessuno pensava che Troina ne sarebbe stato immune dal contagio, ma è stata una sorpresa per molti che, all’improvviso e da un giorno all’altro, si scoprissero 5 casi di contagio da coronavirus. Fa più impressione pensare che quest’epidemia da coronavirus sia partita da un ospedale di Codogno, una città della bassa lodigiana in Lombardia, da dove tutto è partito, e che a Troina sia comparsa in alcune strutture sanitarie dell’Oasi. Quelli che non sono rimasti sorpresi, e ne erano fortemente preoccupati, gruppi di dipendenti dell’Oasi che, con la loro lettera del 16 marzo, lanciarono l’allarme. Il lavoro che i dipendenti Oasi svolgono con serietà e dedizione, è un lavoro molto delicato. Tra le sue caratteristiche, questo lavoro, c’è quella che deve essere svolto a stretto contatto dal personale con i pazienti. La regola del distanziamento sociale di un metro è, per molti aspetti, inapplicabile in questo tipo di lavoro. A meno che non ci siano dispostivi di protezionale individuale, che mettano al riparo da contagio personale e pazienti. Per Troina vale quello che ha scritto, a proposito delle misure di contenimento del contagio, Franco Arminio per i paesi delle zone interne su L’Espresso del 15 marzo: “E’ vero che bisogna ridurre la vita sociale, ma qui la vita sociale è ridotta a dosi pediatriche”. E’ vero, però, che a Troina c’è l’Oasi Maria SS che nel il suo Irccs conta 5 mila ricoveri l’anno. C’è un via vai di pazienti e di accompagnatori e di personale dipendente pendolare che vengono da tutte le parti della Sicilia. E ormai sappiamo che il covid-19 non ha gambe per muoversi, ma utilizza furbescamente quelle di uomini e donne.

Silvano Privitera