Le accorate parole espresse da Francesco Nicosia, segretario dell’SLP CISL (il sindacato dei lavoratori postali), sono chiara testimonianza di quanto abbiamo detto, ed è perciò importante mettere a disposizione qualunque mezzo affinché venga letto questo “spaccato” della realtà che ogni giorno vivono i dipendenti di Poste Italiane, una realtà avvelenata dalle preoccupazioni del nemico invisibile (che ha provocato anche il sacrificio dei loro “fratelli” nel bergamasco), ma che mantiene la compostezza e la dignità del lavoratore che ben conosce il tempo che il destino ha avuto in serbo per questi.
“Come Sindacato siamo veramente preoccupati per i lavoratori delle Poste, sia negli Uffici Postali che tra gli addetti al recapito” – afferma Nicosia – “Come lavoratori ci riteniamo in prima linea perché ogni giorno, essendo il nostro lavoro tra i servizi essenziali incontriamo persone sia negli uffici postali sia nella consegna della corrispondenza. L’azienda ha adottato una serie di misure cautelative per limitare il contagio come l’apertura degli U.P. a giorni alterni, la riduzione del personale in servizio tra gli addetti al recapito, l’invio di mascherine per il personale e la sanificazione dei locali di recapito e degli uffici postali; purtroppo non ci riteniamo soddisfatti anche alla luce dei recenti decessi tra i colleghi a Bergamo. Inoltre, in seguito a nuovo decreto, il Governo ha anticipato il pagamento delle pensioni per i prossimi mesi e ciò potrebbe significare assembramenti maggiori negli uffici da parte di quella parte di popolazione più debole socialmente che è quella dei pensionati. In questi giorni, i colleghi presso gli uffici hanno fatto notare che, nonostante l’ingresso contingentato, le persone continuavano ad entrare anche per futili richieste come acquistare un francobollo per spedire una lettera. Al recapito inoltre e con il personale ridotto, si è lavorato ancora di più perché la popolazione da casa ha incrementato gli acquisti via internet facendo addirittura triplicare gli arrivi di pacchi da consegnare. E’ una situazione emergenziale, anche perché non sappiamo quanto tempo ancora dovremmo aspettare prima che la situazione si normalizzi. Chiediamo” – conclude – “come CISL Poste, che tutte le forze in campo facciano la propria parte nel fare il proprio dovere ma soprattutto nel garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori postali”.
Ancora una volta, quindi, l’appello a tutti al rispetto e alla gratitudine dinnanzi ai tanti atti normali che son stati fatti in tempi di pace, divenuti oggi eroici in questo periodo emergenziale. Un appello al Governo a non lasciar soli nessuno, perché il virus ammazzerà anche moralmente. Le macerie son già tante, evitiamo di farne ancora. Senza perdere mai la speranza, anzi la certezza, di un futuro migliore, perché anche nella notte più nera arriverà l’alba, anche tra le macerie torneranno a fiorire i fiori.
Alain Calò