Movimento per la Difesa dei Territori di Nicosia: “la provincia di Enna e nello specifico Nicosia hanno un fuso orario diverso rispetto all’Italia?”

In questa martoriata provincia di Enna, in cui il virus si sta diffondendo sempre più, emergono varie voci da diverse associazioni o singoli che rappresentano dei veri e propri “gridi di allarme”. Non sono, attenzione, grida ingiustificate, ma rappresentano un atto di responsabilità affinchè si possa contenere e superare al meglio questa minaccia che di ora in ora cresce aumentando le nostre preoccupazioni.
Oggi riceviamo la nota del Movimento per la Difesa dei Territori, associazione nicosiana guidata da Fabio Bruno e che sovente si è distinta per la sensibilità mostrata verso temi di importanza strategica nel nostro territorio. Non poteva, quindi, rimanere in silenzio dinnanzi a questa emergenza, ma ha agito ed è giusto dare merito a questa azione. Un’azione che rappresenta una sorta di “grillo parlante” o, ancor meglio, “tafano” alla Socrate, che tiene in guardia tutti e smaschera ciò che non va: in questo caso i tempi biblici per avere un risultato al tampone per la determinazione della positività al Coronavirus dove, a fronte di un arco di tempo massimo di 36 ore, questa provincia si distingue per il merito di un “leggero” ritardo di soli 6 giorni! Nello specifico, come si legge nella nota, i risultati di alcuni tamponi effettuati lo scorso 18 marzo (tra cui anche di sanitari operanti all’Ospedale di Nicosia) sono arrivati il 24 marzo. Ma già nel prelievo del tampone ci sono problemi seri, non essendo stato chiarito come debba essere fatto il tampone (quindi le misure di sicurezza da attuare) e anche sull’odissea che un normale cittadino di Nicosia deve vivere per effettuare il tanto agognato tampone, alla luce del fatto che chiamando al numero di emergenza, il malcapitato viene rimpallato al medico di base, il quale segnala che c’è questo “sospetto” e raccomanda al malcapitato di restare a casa. A quando il tampone? Non si sa, prospettando un out out tra restare a casa e sperare che tutto vada al meglio o andare in pronto soccorso, cosa vietata (e lo sappiamo). Inoltre, essendo l’Ospedale Basilotta non fornito di attrezzatura PreTriage COVID (cosa che lo stesso MDT ha richiesto precedentemente, facendo emergere la problematica), il malcapitato diventa a sua insaputa un fortunato Ulisse che, assieme alla prima Odissea deve affrontare all’interno di un’ambulanza equipaggiata alla meno peggio un viaggio nella “vicina” Enna. Alla luce del fatto che siamo tartassati dalla corretta informazione che bisogna intervenire al più presto in questi casi, ci chiediamo assieme all’MDT: ma la provincia di Enna e nello specifico Nicosia hanno un fuso orario diverso rispetto all’Italia? Siamo forse dispensati da tempistiche celeri potendoci permettere attese lunghe per avere eseguito il tampone e altrettante attese lunghe per avere responsi?
La nota termina augurandosi (in realtà il Movimento chiede, ma alla luce del fatto che l’ultima loro nota non ha ricevuto risposta, forse è meglio augurare e sperare… in un diritto, ecco la tragicità della nostra situazione) che si faccia qualcosa per incrementare i posti di terapia intensiva, dotare gli ospedali di ventilatori polmonari di ultima generazione e sanitario medico e di attivare nell’ospedale di Nicosia il pretriage Covid.
Ci auguriamo (per il bene di tutti) che questa lodevole iniziativa dell’MDT trovi accoglimento perché qui, ancor prima di medagliette politiche, dobbiamo incominciare a capire che c’è in ballo il Nostro bene più prezioso, ovvero la nostra Salute. E se proprio c’è sempre qualcuno molto affezionato alla politica che anche qui vuole il proprio tornaconto, ricordiamo che se muoiono (con debiti scongiuri) tutti, chi vi voterà?

Alain Calò