Gagliano. Operatore sanitario all’Oasi di Troina, prezioso per il servizio sanitario, bloccato a casa da un mese in attesa di esito tampone

Gagliano. I ritardi nell’effettuare i tamponi e nel consegnare gli esiti ai pazienti positivi al Covid-19 fanno infuriare quanti stanno vivendo sulla propria pelle il dramma della malattia e dell’isolamento forzato. Antonio Marino, infermiere professionale all’Oasi di Troina, è uno di questi. Lo scorso 26 marzo aveva reso pubblica la propria positività al tampone, autodenunciandosi, ma oggi si sente abbandonato dal sistema. Gli effetti del virus sono stati abbastanza lievi sulla sua salute, ma ora il problema più grande sono i tamponi che non arrivano. Dopo un mese, è ancora in stato di isolamento, in attesa dell’esito del secondo tampone. Il primo era stato eseguito il 23 marzo all’Oasi e il 25 gli era stato comunicato l’esito positivo. Il secondo tampone è stato eseguito tramite l’Asp l’8 aprile, data che doveva segnare la fine del suo isolamento, ma l’esito non è ancora arrivato. Dopo questo, dovrebbe fare anche il terzo tampone, ma tutto si allunga enormemente, così un operatore sanitario, prezioso per il servizio infermieristico, viene lasciato a casa in attesa di risposte. “Pensavo e speravo che con il passare del tempo la lotta contro questo virus prendesse un’altra piega – dice – Non ho alcun sintomo e mi piacerebbe tornare a lavorare, così da poter dare una mano a chi non si è fermato un attimo”. La sua fiducia iniziale nella sanità italiana è crollata, lasciando spazio alla rabbia. Sono molto pessimista. Non so se tutto potrà tornare come prima – aggiunge – Mi manca il contatto con la gente, il mio lavoro, le persone a cui voglio bene”. Ha rispettato tutte le procedure, compresi 15 giorni di autoisolamento in via preventiva. In un post su un social scrive: “Ho aspettato, ho chiesto, ho pazientato, ho cercato di mantenere la calma. Ma quando questi interminabili giorni vengono quotidianamente arricchiti da incompetenza e lungaggini burocratiche, vi assicuro che non è facile. Da eroi, siamo diventati appestati, dimenticati nelle nostre abitazioni. Vorrei avere notizie su questi tamponi, perché ora inizia la fase della stanchezza. Altro che fase 2, siamo ancora alla fase sottozero. Sono amareggiato, deluso e recluso a casa”.

Valentina La Ferrera