La Cultura Siciliana passa alla Lega

Mentre il morbo infuria e il pan ci manca la Cultura Siciliana passa alla Lega. Musumeci consegna l’assessorato ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana a Stefano Candiani della Lega che fu Nord, al posto dell’archeologo Sebastiano Tusa, morto nel marzo del 2019 in un incidente aereo diretto in Kenya per una conferenza internazionale promossa dall’Unesco. Sconcerto e imbarazzo sono stati espressi sui social per la scelta di Musumeci, che osteggiato dalla sua stessa maggioranza ha ceduto alle pressioni della Lega, il cui gruppo si è formato all’Ars solo qualche settimana fa grazie a una pugno di transfughi. Fra i compiti del neo assessore ci sarà anche quello della diffusione nelle scuole della “cultura e del dialetto siciliano”. Candiani si occuperà di gestire le soprintendenze provinciali e quella del Mare, dei 14 parchi archeologici, con i teatri di pietra e i templi, dei musei regionali e delle straordinarie biblioteche di Palermo, Catania e Messina. Salvini, dimentico dell’antico disprezzo per i terroni, ha detto : “la Sicilia, con la sua storia e la sua cultura, è un vanto per l’Italia: siamo orgogliosi di entrare nel governo regionale”. Intanto il centro destra siciliano si prepara alle amministrative di ottobre (?). La politica è l’arte della mediazione bisogna bilanciare interessi e poltrone e i siciliani lo sanno tanto che alle regionali del 2017 fu determinante per l’elezione di Musumeci e Salvini in merito disse: “Abbiamo avuto punte del 9% a Catania, roba da fantascienza perché noi in questa regione partivamo dallo zero”. Quel 9%, dice Salvini, “sono 100mila voti, esattamente la differenza che passa tra Musumeci e Cancelleri”. I siciliani hanno votato Musumeci consapevoli delle sue alleanze quindi oggi devono accettare un leghista alla Cultura.

Gabriella Grasso