Piazza Armerina: il ragioniere capo del Comune si ri-dimette e denuncia tutti…

Niente pace per il settore economico finanziario del comune di Piazza Armerina, si ri-dimette il ragioniere capo. L’ex ragioniere capo che era stato messo alla porta con molta nochallanche dall’amministrazione Cammarata, dopo le dimissioni del successore dell’ex, era stato richiamato ad assumere la posizione di dirigente del settore economico finanziario. Lo stesso, aveva firmato una convenzione con il comune di Mazzarino, all’interno del quale svolgeva la funzione di ragioniere capo per quattro giorni su cinque, il quinto giorno, lo aveva lasciato in onore a Piazza Armerina. Dopo la delibera di dissesto votata, dalla maggioranza il 14/04/2020, lo stesso ragioniere capo in carica, aveva anticipato il ritorno dell’ex e la sua dipartita dalla ragioneria, quasi come una premonizione. Ad onor del vero, la premonizione “accordo”, era che doveva avvenire dopo il 28 mggio, giorno in cui il CGA ci onorerà della sentenza sul ricorso elettorale dell’ex sindaco Miroddi. Purtroppo gli imprevisti, così chiamati perché non previsti, hanno anticipato i tempi con le dimissioni del ragioniere capo in carica. L’amministrazione Cammarata, presa visione, e anche più, delle dimissioni da tutte le deleghe del ragioniere e dopo attenta riflessione, valutazione, tre ave Maria, quattro padre nostro, cinque mea culpa ed un atto di dolore, riapre i cimiteri e richiama il precedente ragioniere capo… coincidenze…. Arri-purtroppo, dalla Corte dei Conti sezione controllo, arriva un altro atto di dolore, più doloroso di quello recitato dal sindaco, tanto da attivare tutti i nocicettori, dei consiglieri di maggioranza e della giunta al completo compreso il settore economico finanziario, in modo particolare, visto che questo atto di dolore è stato trasmesso anche alla Procura della Repubblica di competenza. Nel frattempo, si simula una ridistribuzione delle deleghe ai dirigenti, con accorpamenti di settori e la creazione di un nuovo settore legale. Quest’ultimo, dovrebbe andare ad un dipendente avvocato e si ”prevederebbe” un incentivo sulle cause vinte con rimborso spese del 50%, percentuale oggetto di regolamento per stabilire il tetto massimo. La delibera però non viene pubblicata, ciò cattura l’attenzione di chi segue la cronaca rosa dell’amministrazione comunale, in giro si vocifera “mizz’ca gatta c’ cova”, infatti, in data odierna l’ex ragioniere capo, divenuto nuovamente ragioniere capo presenta, per mezzo Pec una “ lunga lettera di dimissioni” ed annessa “denuncia” di tutti coloro i quali hanno osato ostacolarlo. La lettera, agli “Atti degli Apostoli”, inviata a tutti gli organi competenti ed ai Servizi Ispettivi della Finanza Pubblica, al cap.1 verso 1 così si legge: ”Difficoltà del responsabile del servizio economico finanziario a svolgere la funzione assegnata”; si continua la lettura, al libro delle Lamentazioni cap. 23 dai versi 1 a 42, tante sono le segnalazioni inviate a suo carico, dal 2017 ad oggi, dai vari amministratori e funzionari in carica e succedutisi negli anni al comune di Piazza Armerina, dallo stesso elencati in calce al documento, lamentando una condizione di “stillicidio in danno a chi lavora”, cioè alla sua persona. Ad onor del vero già alla quarta segnalazione, ed è già troppa, si sarebbe dovuto dimettere almeno per salvare “il viso”, di seguito, non avrebbe dovuto accettare il suo “ritorno”, non avrebbe dovuto portare il comune al dissesto, non avrebbe dovuto pretendere una convezione con altro comune che lo vedeva in organico per un solo giorno settimanale nell’ente armerino, non avrebbe dovuto presentare le proprie dimissione alla vigilia della scadenza per l’invio al Ministero, delle delibere di aumento dei tributi che dovrebbero essere ancora approvate dal consiglio comunale, in conseguenza del dissesto. Ma a lui non importa perché guarda caso la delega ai tributi non l’ha accettata. Insomma, lui vittima noi carnefici, lui lavora e noi disturbiamo, lui controlla e noi non lo dobbiamo controllare, lui offeso e noi offensivi, lui è lui e noi non siamo un c…….o.

“Meglio essere protagonisti della propria tragedia che spettatori della propria vita” (Oscar Wilde)


Anna Zagara