Enna. Comitato Ristoratori a Sindaco: vogliamo conoscere quale idea della città

Il Creu, Comitato ristoratori ennesi uniti scrive al sindaco di Enna, Maurizio Dipietro per manifestare le difficoltà che le attività commerciali stanno attraversando.

Il comparto, nonostante la ripartenza ufficiale, registra, infatti, una difficoltà che preoccupa nella ripresa. Sebbene tutti i ristoranti di Enna abbiano messo in atto tutte le procedure per la prevenzione del Covid, i clienti sono diminuiti con cali degli introiti, in alcuni casi, anche di oltre il 60 per cento.
“La ristorazione è una forza di questa città – scrivono nella nota i 18 ristoratori – E’ il suo biglietto da visita, è accoglienza, è emozione. I turisti che hanno frequentato e, speriamo, tornino a frequentare, i ristoranti ennesi, oltre a ricordare le nostre bellezze monumentali e paesaggistiche , conservano il ricordo dei piatti che hanno assaggiato. Non sappiamo quando ennesi e turisti torneranno ad affollare i nostri locali ma, con dolore e preoccupazione, Le diciamo che rischiamo di perdere pezzi importanti di questo comparto”. I ristoratori, nella lettera, chiedono un incontro con il sindaco anche per conoscere “cosa questa amministrazione voglia fare di Enna, e qual è l’idea di città che si intende portare avanti. Non sappiamo – dicono i ristoratori – se potrebbe essere risolutiva, ma continuiamo a chiedere che questa amministrazione si interfacci con la direzione dell’Università Kore per spingerla a spostare qualche facoltà ad Enna alta”. Il Creu chiede che sia valutata l’eventualità di affidare un incarico di consulenza esterno ad un esperto che aiuti a disegnare una nuova Enna più appetibile e più vivibile per i turisti.
“Vogliamo ricordare, ove ve ne fosse bisogno – scrivono – che la Farm di Favara che porta ogni anno migliaia di turisti in un piccolo paese, prima ignorato, dell’agrigentino è stata, oltre che un’operazione artistica , un’idea commerciale e di marketing. Per Enna serve una ricetta, una strada da percorrere per far si che questa città, bella e affascinante, dove si vive a dimensione umana, dove la cifra è la lentezza e l’umanità, possa finalmente vivere di turismo”.