Aidone, associazione Contessa Adelasia, ripartenza all’insegna della cultura

Aidone. Ripartenza all’insegna della cultura per la città di Aidone che recentemente ha ospitato due iniziative importanti. Giovedì scorso, l’acquisizione, da parte del comune di Aidone, in comodato in uso gratuito, dell’ex chiesa di San Domenico del Fec del Ministero dell’Interno, al quale evento ha collaborato l’associazione Contessa Adelasia. Venerdì, invece, si è svolta l’attività culturale promossa dal circolo “I Marchesi del Monferrato”, in collaborazione con il Club Unesco di Piazza Armerina, grazie ai contatti consolidatisi nel tempo tra il circolo di Monferrato e la prof. Franca Ciantìa, profonda conoscitrice della storia di Aidone e del dialetto gallo-italico. L’incontro aidonese è stato occasione per una conversazione in dialetto gallo-italico, vivacizzata da qualche aneddoto e modi di dire. “Uno scambio culturale significativo, volto alla valorizzazione delle nostre radici e del nostro patrimonio linguistico – affermano Maria Pina Pittà e Lorenzo Cannata in rappresentanza dell’associazione Contessa Adelasia che, in questo secondo incontro, ha partecipato con il “U cunt’ da Cuntissa, attraverso la rappresentazione del cantastorie. Figura centrale “du cunt’” è la contessa Adelasia, benefattrice della città di Aidone, nipote del Gran Conte Ruggero e di Adelasia del Vasto. Aidone, la cui edificazione risale al periodo arabo, fu rifondata e resa centro urbano dai Normanni dopo la battaglia tra i cavalieri Saraceni e Lombardi al seguito di Ruggero D’ Altavilla. Ogni anno, la battaglia viene rievocata con il bellissimo corteo storico “U’ Battiment” dell’associazione Contessa Adelasia. “Valorizzare dunque il nostro patrimonio materiale e immateriale – sottolinea la presidente Maria Pina Pittà- che dovrà costituire il fiore all’occhiello della ripartenza culturale e economica della nostra comunità”. L’assessore comunale al Turismo Gabriele Virzì:”Siamo consapevoli che il nostro territorio può rappresentare in questo delicato momento, un modello di sostenibilità, accoglienza e cultura autentica nel quale l’incontro fra storie e culture stratificate si mescola a tradizioni e sapori autentici da valorizzare e scoprire. Protagonisti dovranno essere i cittadini singoli e le associazioni locali, purché sappiano ragionare in termini ecosistemici mettendo da parte egoismi e ambizioni personali. Fondamentale il gemellaggio con le altre comunità per similitudini e complementarietà”.

Angela Rita Palermo