Ma non finisce qui: parlando col maestro Sillicato e confrontandoci, emerge un’idea. Emerge la voglia di avvicinare i giovani all’artigianato. Ormai siamo pieni di medici, avvocati e ingegneri ma abbiamo perso i maestri del legno, i calzolai, i sarti e tutti quei lavori nobili nella loro manualità. Tutti quei lavori, insomma, che permettono la concreta creazione di un qualcosa. Quei lavori che fanno della persona umana artista e creatore e che, quindi, la porta a esprimere la propria essenza. Ma per far ciò c’è bisogno di una riscoperta di se stessi, quasi un “conosci te stesso” contemporaneo. E il pensiero del maestro Sillicato per poter far avvicinare i giovani alla nobile arte della lavorazione del legno è quella di fare un evento che stimoli la mente: un concorso pittorico nella creazione e quindi nella decorazione di queste bancarelle nicosiane. Un qualcosa che produca, quindi, delle opere d’arte originali e con l’estro creativo di quanti vorranno partecipare a questa manifestazione. Dall’altro lato un pubblico a guardare le fasi di lavorazioni e quindi entusiasmarsi dinnanzi alle tappe che producono la creazione dell’opera. Assistere alla progettazione, alla cura dei dettagli, alle emozioni e al lavoro altrui. Assistere, ammirare e perché no, far nascere quel desiderio di “voglio farlo anche io!”. E così facendo aver regalato alla comunità un futuro, perché la nobiltà del lavoro manuale rappresenta il futuro economico e sociale della nostra comunità!
Alain Calò