Il sostegno alla scuola Dante Alighieri di Leonforte è un “lusso”

Leonforte. Le lezioni rinviate dal 24 al 28 settembre per un caso Covid 19 fra gli insegnanti sono ricominciate anche alla Dante: con doppi turni, distanziamento fisico, ingressi scaglionati con intervalli di 10 minuti e obbligo di mascherina. I banchi dismessi sono stati recuperati, ma non sono bastati per tutti e lo stesso è successo con le sedie, sebbene siano state ricollocate al loro posto anche quelle l’anno scorso ritenute non omologate e nonostante il numero degli studenti quest’anno sia inferiore a quello degli anni precedenti. Le mascherine non sono state distribuite a alunni e docenti dal personale A.T.A. e solo ad alcuni studenti l’amministrazione ha donato mascherine lavabili. I ragazzi delle classi sfornite di sedie sufficienti hanno dovuto alternarsi per lenire il disagio e per prevenire il Covid si è anche ricorso all’apertura continua di finestre e porte . Le indicazioni ad interim per la prevenzione e la gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione di SARS CoV -2 prevedono lezioni di 45 minuti, con aerazione di 15 perché è necessario far cambiare l’aria spalancando le aperture in sostituzione di ventilazione meccanica, ma non si possono creare correnti, pericolose per la salute quanto il neo virus. Ai ragazzi è stato raccomandato di vestirsi “pesante” perché sarà così per tutto l’anno. Fra i molti episodi curiosi riferiti uno in particolare merita attenzione. Questa mattina una mamma ha impedito l’ingresso in classe al figlio disabile perché non ha trovato l’insegnante di sostegno ad accoglierlo. La signora riferisce di aver prodotto per tempo la necessaria documentazione nonostante le difficoltà con mail e PEC, ma a nulla è valso dato che l’insegnante specifico non è stato per tempo inviato dal Provveditorato. La mamma puntualizzava alla D.S. che anche un insegnante di sostegno non specifico per la patologia del figlio sarebbe bastato per garantire il rapporto uno a uno, necessario all’integrazione del ragazzo in un ambiente nuovo e sconosciuto, ma a questa osservazione la preside rispondeva che: “il sostegno è un lusso”. Il sostegno è un diritto normato dalla legge e dovrebbe essere garantito dal buon senso e dal desiderio di non discriminare i soggetti fragili. La signora, avvertita in materia date le difficoltà incontrate nel corso degli anni, ha anche specificato che in contrasto al DPR 81/09 la classe ospita un numero maggiore dei 20 alunni previsti dal predetto Decreto e ribadisce che si asterrà dall’accompagnare il figlio a scuola fino a una soluzione seppur temporanea. Domandiamo: può un bambino essere privato de diritto allo studio perché disabile?

Gabriella Grasso