Cgil: innovazione e sviluppo industriale in provincia di Enna

“Una politica industriale di rilancio del territorio attraverso un piano mirato di ricerca e innovazione, un ammodernamento delle infrastrutture, un investimento sull’intero sistema di energia e sul ciclo dei rifiuti, un piano sul risparmio energetico, la rigenerazione urbana, l’implementazione della produzione di energia da fonti rinnovabili, la promozione di un’economia circolare fondata su riciclo e riuso e la ricerca di investimenti privati per rilanciare la Zona industriale del Dittaino”. Lo invoca Alfredo Schilirò, segretario generale della Filctem Cgil di Enna.
La pandemia, secondo Schilirò, ha portato ad una contrazione del sistema economico in tutto il mondo, con un blackout di domanda e offerta che ha avuto un impatto immediato e drammatico senza precedenti. Le restrizioni imposte per contenere la diffusione del virus hanno rallentato l’attività economica determinando uno shock economico. La Sicilia e la Provincia di Enna – afferma il Segretario Generale della Filctem Cgil di Enna – subiscono, ancora di più gli effetti perversi della crisi economica. Tuttavia, i fondi Europei rappresentano la benzina per investire su un nuovo modello di sviluppo, che sia capace di affrontare le criticità storiche che l’Italia non ha saputo fino ad oggi risolvere e che l’emergenza ha messo in luce evidenziando le diseguaglianze economiche e sociali che in modo sempre più feroce lacerano questa provincia. L’utilizzo dei fondi Europei rappresenta una straordinaria opportunità soprattutto se verranno utilizzati su settori davvero strategici. “Il nostro è un territorio strategico – continua Schilirò – dove le bellezze paesaggistiche archeologiche e agricole devono interagire con le nuove tecnologie innovative. Non dimentichiamo che siamo di fronte ad un fatto inedito: la grande politica keynesiana dell’Europa con il Recovery fund, cercherà di diffondere benessere anche nel territorio siciliano ed ennese”. Alla luce di quanto sta avvenendo occorre aprire una nuova fase – si augura Schilirò – dove si avvii un confronto permanente tra le istituzioni, il sindacato, le imprese e le amministrazioni locali”. “La formazione -conclude Schilirò – dovrà svolgere un ruolo preponderante e dovrà assolutamente dialogare con il mondo del lavoro e con il territorio per sconfiggere o alleviare le diseguaglianze sociali. Ci serve un New Deal delle competenze tecnico-scientifiche per rispondere ai cambiamenti che questi tempi ci impongono”.