Nell’ambito della pandemia, quindi durante il periodo dell’emergenza, i medici di medicina generale ed i pediatri potranno effettuare i tamponi sui propri assistiti tra i contatti stretti, asintomatici o casi sospetti sia individuati dallo stesso medico oppure segnalati dal Dipartimento di prevenzione dell’Asp alla fine del periodo di quarantena. In caso di esito positivo, il medico dovrà darne comunicazione al dipartimento di Prevenzione dell’Asp per i provvedimenti conseguenti, raccomandando l’isolamento domiciliare fiduciario in attesa dell’esito del tampone molecolare di conferma. Inoltre dovrà prendere in carico i propri assistiti posti in isolamento o quarantena, con l’eventuale supporto dell’Unità Speciale di Continuità Assistenziale (Usca) per gli accessi domiciliari (ogni medico avrà di riferimento una specifica Usca), fornendo ai soggetti interessati le informazioni igienico-sanitarie e comportamentali da seguire e avviando il follow up attivo dei pazienti.
In caso di esito negativo, invece, il medico che ha eseguito il tampone potrà rilasciare attestazione al paziente. I medici, oltre che nei loro studi professionali, potranno effettuare i test in luoghi indicati dalle Aziende sanitarie territorialmente competenti. L’accordo prevede inoltre la distribuzione ai medici di apparecchiature specialistiche (ecografi, elettrocardiografi, saturimetri, etc).