Yole Signorelli, talentuosa grafic novelist di successo catanese di nascita e troinese d’origine

Yole Signorelli, 29 anni, catanese per nascita, ma di padre e madre troinesi trapiantati a Catania, è una giovane fumettista di talento e di successo. Ha già pubblicato, con il suo nome d’arte Fumettibrutti, per i titoli della Feltrinelli, l’antologia di fumetti “Sporchi e subito” nel 2020 e tre grafic novel: “Romanzo esplicito” a marzo del 2018, “P. La mia adolescenza trans” a settembre del 2019, e “Anestesia” a ottobre del 2020, una trilogia che è una sua autobiografia. Di Yole e delle sue grafic novel si sono occupati i supplementi culturali dei due principali quotidiani italiani, La Lettura del “Corriere della Sera” e Robinson de “la Repubblica”. Alcuni giorni fa il quotidiano nazionale Domani fondato da Debenedetti le ha dedicato un’intera pagina. Il supplemento settimanale “7” del Corriere della Sera” di questa settimana contiene una sua lunga intervista con una sua grande foto in copertina. Ha già vinto molti premi per la sua attività di fumettista: il Premio Micheluzzi alla migliore opera prima al Comicon di Napoli, il Premio Cecchetto al migliore talento emergente al Treviso Comic Book Festival e il Gran Guinigi come migliore esordiente al Lucca Comics & Games. Yole ha studiato grafica all’Istituto d’Arte di Catania e pittura all’Accademia delle Belle Arti di Catania, dove ha conseguito la laurea nel 2013. Da Catania si è trasferita a Bologna, dove adesso vive, per specializzarsi nel linguaggio del fumetto nel 2019 all’Accademia delle Belle Arti. Le sue grafic novel sono qualcosa di più di semplici fumetti. Prima di arrivare a pubblicare per la Feltrinelli, Yole si è fatta notare in rete seguitissima dalle ragazze che si riconoscono nei suoi racconti e in lei s’identificano. Ma, oltre all’apprezzata qualità del disegno, c’è dell’altro nella trilogia dove Yole racconta sé stessa. Yole nasce bimba in un corpo di bimbo. Crescendo non si riconosce nel genere maschile che l’è stato assegnato alla nascita. Conquistare la libertà di essere sé stessa è stato l’obiettivo che sin da piccola ha perseguito fino al suo raggiungimento. Non è stato facile per Yole. Molte le difficoltà che ha incontrato nella transizione di genere. Difficoltà esterne alla famiglia che invece aveva capito subito quello che Yole voleva essere e le ha manifestato comprensione. Una famiglia, quella di Yole, con papà ed un fratello che non stanno tanto bene in salute. Per diventare quella che è oggi, Yole ne ha passate tante di cose spiacevoli e dolorose. Ha dovuto subire ben 7 operazioni chirurgiche. Ha sperimentato quella che clinicamente viene chiamata “disforia di genere”, con lacrime e solitudine, che significa sofferenza psicologica derivante dall’incongruenza tra il genere in cui si riconosce e il genere che le è stato assegnato alla nascita. Di questo racconta Yole con coraggio nella trilogia e lo racconta da fumettista di talento con la trilogia di grafic novel.

Silvano Privitera