Leonforte. L’ultima ordinanza del sindaco ha suscitato delusione e sconcerto fra i leonfortesi

Su Facebook, l’unica piazza rimasta aperta a Leonforte, i paesani si sono confrontati per criticare, aspramente, la procrastinata chiusura delle scuole e discutere, amabilmente, sulla proibizione di suonare sotto le Novene e recarsi in laica processione a adorare il Presepio monumentale. In un racconto “en continu” è andata in scena la polemica sulla tradizione tradita e la perdita di rilevanza per la mancata competenza, i competenti hanno edotto i non competenti su argomenti di pubblico dominio, ma è mancata ancora una volta la conciliazione di valori confliggenti ossia salute pubblica e benessere economico. La seconda ondata pandemica ha evidenziato le falle della classe dirigente e medica e senza senso di socialità è franato il desiderio di credere che andrà tutto bene. Su Facebook dove l’ingegno e i saperi si organizzano per riflessioni approfondite e colte su diversi temi, salvo tacitare chiunque altro lo faccia, gli oltranzisti del bene collettivo vs l’interesse dei singoli hanno chiesto di ammorbidire la rigidità delle restrizioni in nome dell’allegrezza natalizia e dell’ovattata atmosfera pastorale e i puristi della salus populi estrema lex esto hanno detto: “BASTA”. Basta a limiti e confini, basta a NO “Artara”, NO Pasqua e Pasquetta, BASTA, BASTA, BASTA. Cosa resterà di quest’anno bisesto? Solo divieti e morti e dictat e miseria, sopportabile quando è altrui offensiva quando tocca noi.

Gabriella Grasso.