Enna. Tariffe Acqua: ognuno porta acqua al proprio mulino

Conclusa l’audizione dinanzi alla IV Commissione Ambiente dell’Ars, richiesta dalla deputata regionale di Attiva Sicilia Elena Pagana, sulla situazione delle infrastrutture e dei paventati aumenti del canone idrico in provincia di Enna. “Ho richiesto l’audizione per avviare un dialogo che sia sereno e soprattutto concreto, tra ATI, quindi il suo presidente ed i sindaci, il gestore servizio, la Regione e l’assessorato regionale. Il dibattito in questo momento – dice Pagana – è dominato dalla questione relativa all’aumento delle tariffe e dalla circostanza che, ovviamente, i costi del servizio idrico devono essere coperti”. Adesso, su questi elementi, considerato che la Regione, già nel 2004 è intervenuta finanziando i Piani d’ambito di Agrigento e Caltanissetta, chiedo si valuti se, anche adesso per l’Ennese, la Regione possa intervenire considerato che in un momento come quello che stiamo attraversando l’aumento delle tariffe è impensabile”. Pagana, sulla base delle dichiarazioni in audizione ha aggiunto: “Oltre al piano d’ambito sbagliato, le disparità di trattamento con le altre province fatte negli scorsi anni hanno prodotto la conseguenza che la differenza pesa in termini economici sulla bolletta finale. Sulla base di questi dati – conclude la parlamentare all’ARS – bisogna necessariamente intervenire e auspico che l’audizione di questa mattina sia un importante passo una soluzione necessaria ora più che mai”.  Tra i presenti all’udizione in IV Commissione ARS, erano il presidente ATI Enna Di Pietro, i sindaci di Piazza Armerina, Assoro e Regalbuto, AcquaEnna, il Dipartimento regionale, Acqua e Rifiuti, la deputata all’Ars Luisa Lantieri. E proprio  in merito alla questione affrontata in IV Commissione il sindaco di Enna Avv. Di Pietro dichiara quanto segue: “Sono francamente preoccupato per la tenuta economica finanziaria di imprese e famiglie della nostra provincia, piuttosto che di quella di Acquaenna. Devo oltretutto registrare, a malincuore, che su un tema che dovrebbe interessare l’intera collettività c’è invece un assoluto silenzio, rotto solo, in questi giorni, da un’organizzazione sindacale. Un assordante silenzio in cui, ad esempio, il Partito Democratico ha trovato il tempo di disquisire sull’utilizzo delle somme derivanti dal “Recovery found”, e non ha preso posizione sul tema del caro acqua, almeno come partito, perché invece alcuni sindaci che a quel partito fanno riferimento una posizione l’hanno presa e non certo in direzione del loro abbassamento. Silenzio pure dal Movimento Cinque Stelle che appare ormai eclissato anche su un tema per loro tanto importante da costituire una delle cinque stelle. Mi auguro che nelle prossime ore si apra un dibattito che veda protagonisti il mondo delle imprese e quello associativo che, privatamente chiedono interventi in direzione della riduzione tariffaria per imprese e famiglie e poi, almeno fino ad oggi, non colgono l’occasione per dire la loro in un momento decisivo per le sorti delle tariffe nei prossimi anni. E’ ormai evidente che non è  possibile ridurre le tariffe senza intaccare la quota relativa agli investimenti nel settore idrico. Anzi, sotto questo punto di vista il quadro risulta essere, se possibile, ancora più grave e preoccupante. Da documenti venuti in mio possesso in questi ultimi giorni emerge, infatti, un dato drammatico: nei primi quindici anni del contratto firmato a suo tempo dall’allora Presidente dell’ATO idrico Cataldo Salerno, sono stati realizzati investimenti per poco più di cento milioni di euro, di cui sessantasei a carico della finanza pubblica e trentotto a carico della tariffa e, quindi, degli utenti, e dunque la tariffa è cresciuta anche per questo motivo. Ebbene, da oggi alla fine del programma trentennale dovranno essere realizzati, quale obbligo contrattuale, circa duecento milioni di euro di investimenti, di cui solo trentanove coperti da contributi pubblici e ben centosettantaquattro a carico della tariffa. Sulla base di questi dati è evidente che l’unica strada da percorrere per rendere sostenibile ed equa la tariffa del servizio idrico è quella della revisione del piano d’ambito a partire dal taglio del 5% degli investimenti che è ciò che si può fare subito. Senza un intervento immediato la tariffa è destinata ad aumentare in maniera vertiginosa. Anche per questa ragione ho chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale urgente affinché le scelte che impegneranno la collettività per i prossimi quindici anni non siano di competenza esclusiva del Sindaco ma vedano un pieno coinvolgimento dei rappresentanti dei cittadini”.  Anche il sindaco di Piazza Armerina Avv. Cammarata sula stessa linea:” l’audizione in IV Commissione, Territorio ed Ambiente, è servita a ribadire e chiedere con estrema fermezza la riduzione vera ed importante dei costi dell’acqua. Un intervento, come avviene in altri ambiti territoriali, da parte della Regione. Oggi potrebbe essere maturo il tempo per intervenire. Oltre il 30% del costo in materia di investimenti è a carico dei cittadini. La IV Commissione, approfondirà anche ciò che riguarda il costo dell’acqua di Siciliacqua che è di 0,70 centesimi a fronte dei 20 centesimi di altri ambiti territoriali della Sicilia. Sono ottimista e non lasceremo nulla al caso”. E mentre in provincia di Enna si discute in provincia di Agrigento si concretizza: ”Oggi abbiamo bloccato e sospeso l’invio retroattivo dei conguagli delle  bollette dell’acqua, effettuato  da Girgenti Acque agli utenti. ” A dichiararlo i deputati regionali della Provincia di Agrigento, Savarino, Di Caro, La Rocca Ruvolo, Mangiacavallo e Pullara. Anche questa notizia arriva al termine della seduta  della IV Commissione, Presieduta dall’on. Savarino, che ha audito tutti gli attori di questa vicenda.” Alla presenza dei commissari straordinari prefettizi di Girgenti Acque, Venuti e Dall’Aira, della Presidente dell’ Ati, Avv. Valenti, e dei rappresentanti delle associazioni dei consumatori presenti sul territorio che ne hanno fatto richiesta: Di Miceli, Raso e Spataro, abbiamo preso questa posizione, che è stata tempestivamente accolta e recepita dai vertici di ATI e di Girgenti Acque.
Pertanto possiamo rassicurare gli utenti che l’invio dei conguagli sarà sospeso. L’acqua è un servizio pubblico essenziale che deve essere garantito a tutti, in modo efficiente e senza scopo di lucro!”.

….Ecco fatti non p……

 

 
Nota di Redazione: Il primo cittadini ennese continua ad essere scorretto nei riguardi di buona parte dei giornalisti, tramite il suo addetto stampa che è anche facente parte della segreteria di un sindacato dei giornalisti, nel preferire prima una certa stampa per poi inviare il giorno dopo a tutti gli altri “Urbi et Orbi”. Di ciò non diamo principalmente colpa al Sindaco, ma a chi dovrebbe evitare e suggerire a chi di competenza che è deontologicamente scorretto, e non solo…