Prodezze e detti di Giancarlo Viceministro Cancelleri a Nicosia

Tutti ci chiedono, tutti ci domandano: ma come è andato l’incontro con Cancelleri a Nicosia? Il Cannolo è stato servito? Ebbene, pur non essendoci pervenute foto compromettenti su imprese mangerecce, sembrerebbe, leggendo di qua e di là nelle varie altre testate altolocate, nei comunicati propagandistici e nel curtigghiu facebookiano, che le cose siano andate così (la nostra è una semplice ricostruzione senza pretesa di verità):
Il Cancelleri, presentandosi al pubblico, per un attimo ha imitato Barbara D’Urso sia perché sempre parla di mettere il cuore nelle cose e nella Sicilia (cuore generosamente non ricambiato) ma anche per i “colpi di scena” (così sta scritto da qualche parte) ed esclusive mondiali. Perché sì, pur se all’inizio si prospettavano solo due proposte per la Nord Sud nel tratto di collegamento con la A19, siccome il due richiama anche troppo il doppio mandato pentastellato che non permetterebbe al Viceministro di prendere la terza scoppola alle prossime Regionali, di proposte se ne son presentate tre. E quindi, da Barbara D’Urso, il nostro Viceministro ha preso le parti di Mike Bongiorno proponendo ai concorrenti sindaci del territorio la proposta numero 1, la proposta numero 2 e la proposta numero 3. Come al solito, il concorrente ha scelto la 3 e, in questo caso, si godrebbe di un maxi scontone passando da un costo/km di 43 milioni a 28 milioni, andrebbe a diminuire sensibilmente i disagi durante i lavori di realizzazione abbassando i tempi di percorrenza rispetto al tracciato attuale da 50 minuti a 25. Un affare! Che, parliamoci chiaro, potrebbe anche essere una bella notizia se non fosse avvelenata con la solita retorica dello “stiamo facendo la storia”, del colpo di teatro e di tante altre cose che di certo ridicolizzano solo l’Istituzione riducendola a gossip (lo vediamo nel linguaggio usato in certe parti) o chissà quale scadente prodotto di una tv uzbeka.
Ma non sazio della visita a Nicosia, il Cancelleri ritorna con una nota in cui attacca a tutto spiano la Regione imputando al governo di Musumeci (eh, capirai, la campagna elettorale è sempre più vicina) tutte le colpe di questo mondo, accusando che mentre a Roma si tende a semplificare, la Regione bloccherebbe mezzo miliardo di lavori (e quindi terminando con un perentorio “Vergogna”). Ci perdoni l’ignoranza, Signor Cancelleri, ma da qual pulpito vien la paternale. A Roma si semplifica? Ancora non abbiamo capito come ci dovremmo comportare per Natale e se le Signorie Vostre ci permetteranno con grande umanità gli spostamenti tra comuni vicini (l’ultimo di tanti esempi da fare). Signor Viceministro, comunque su una cosa ha ragione: più che del ponte, la Sicilia ha bisogno di un tunnel. Perché in fondo al tunnel prima o poi si vedrà la luce.

Alain Calò