Padre Piergiovanni Sanfillipo lancia allarme su estensione disagio sociale ed economico a Troina

TROINA. L’associazione Caritas parrocchiale Santa Maria degli Angeli ospiterà una famiglia di immigrati (due genitori e tre figli minori) sfrattati da un centro sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) per decorrenza dei termini di permanenza. “Un’operatrice dello sprar, preoccupata e rattrista per doverla mettere fuori, mi ha chiesto di ospitare questa famiglia, credo di origine marocchina, ed io le ho dato la mia disponibilità per accoglierla”, ci ha raccontato padre Piergiovanni Sanfilippo, presidente dell’associazione parrocchiale Caritas Santa Maria degli Angeli. Questa associazione è una sorta di ultima spiaggia alla quale ricorrono anche le istituzioni pubbliche, quando queste non sanno più che fare. Il genitore di questi tre ragazzi è affetto da una malattica che gli impedisce di lavorare. Disgrazia su disgrazia, vien da dire. “L’appartamento dove ospitarli è già pronto, stiamo aspettando solo l’esito del tampone per accoglierli”, ci ha detto Sanfilippo. A che cosa sarebbero andati incontri, se non ci fosse stata la Caritas parrocchiale ad accoglierli? Come ci spiega Sanfilippo, i tre ragazzi sarebbero stati tolti dai genitori e affidati ad una casa famiglia. Non avendo né una casa né un lavoro, i loro genitori sarebbero finiti in mezzo aduna strada. “Mi domando secondo quale modello di civiltà umana si possa agire così!”, denunzia accoratamente Sanfilippo. In alcune comunità di accoglienza, fanno una specie di turn over con gli ospiti: 15 giorni un gruppo e poi fuori per fare posto ad un altro per altri 15 giorni. “Io mi sono rifiutato di adottare questo sistema, e chi mi chiede ospitalità sarà ben accolto e potrà restarvi per il tempo che vuole”, ha dichiarato Sanfilippo, che, per accogliere questa famiglia di immigrati, avrà bisogno di qualche aiuto e lancia un appello per averlo. I contributi che Sanfilippo riceve non coprono tutte le spese che sostiene per le attività assistenziali a sostegno di chi versa in uno stato di bisogno. “Io penso di lavorare onestamente prendendomi cura dei miei fratelli più piccoli, ma questo lavoro non mi è riconosciuto ed per questo che busserò alla mensa del Signore (la questua), chiedendo di uscio in uscio”, ci ha detto con una punta di amarezza Sanfilippo.

La Caritas Santa Maria degli Angeli si occupa anche di quelli che vivono a Troina in condizioni di disagio economico e sociale. E non devono essere pochi i troinesi che si ritrovano in queste spiacevoli condizioni, se da domani chi, per effetto della pandemia, versa in condizioni di disagio economico può presentare al comune domanda per avere dei buoni spesa per l’acquisto di generi alimentari, farmaci e prodotti di prima necessità. Di fronte ad una situazione del genere, Sanfilippo lancia un allarme e manifesta così tutta la sua inquietudine: “Non mi darò pace sino a quando non sarà realizzato da parte del Comune di Troina un Fondo di Solidarietà, da gestire in convenzione con “Enti, Consorzi, Associazioni ed eventualmente altri soggetti che operano nel campo sociale, in sostegno alla famiglia, alla persona, nelle azioni-contrasto delle povertà, dell’emarginazione e del contenimento del rischio sociale, superando gestioni burocratiche che possano andare a scapito dell’erogazione dei servizi di sostegno anche economico in modo efficiente e mirato”.

Silvano Privitera