Presidente Consorzio per la Tutela della Pesca di Leonforte sulla pescicoltura leonfortese e le nuove Igp riconosciute

Il presidente del Consorzio per la Tutela della Pesca di Leonforte, avv. Carmelo Salamone, ha dialogato con noi  sulla pescicoltura leonfortese e le nuove Igp riconosciute, recentemente, a Delia e Bivona. L’avv. Salamone afferma che: “immettere sul mercato un prodotto riconosciuto nello stesso periodo comporta una maggiore attenzione e un maggiore impegno per non perdere fette di mercato”. Considerazione necessaria e intuibile, date il business e l’indifferenziazione del prodotto. L’avv.  Salamone continua dicendo che “già nel 2013 la settembrina ebbe l’Igp e che negli anni sessanta e settanta si fece una scelta di campo che si rivelò decisiva per l’affermazione della nostra pesca e (forse involontariamente) rispettosa dell’ambiente, anticipando di gran lunga quello di cui oggi si sente (giustamente) la necessità: il rispetto dell’ambiente”.  Sulla peculiarità indiscutibile del sacchetto che preserva il frutto e dagli insetti e dai pesticidi, in totale armonia con la Green Economy, bisognerebbe insistere specie ora che di pesche eccellenti la Sicilia abbonda. “Quando abbiamo avuto il riconoscimento c’erano solo due IGP in Italia: La pesca Igp dell’Emilia Romagna e in maniera molto più limitata la pesca Igp di Verona”. Poco concorrenziali e certamente differenti organoletticamente dalla nostra settembrina, ora sebbene “nel nostro territorio vi siano in atto grossi investimenti di pescheti, che fanno bene sperare va evidenziata tuttavia la grave mancanza di manodopera e i sempre maggiori oneri a carico dei produttori, sempre meno giovani e sempre meno addetti ai lavori.  La pesca di Leonforte è assai apprezzata, infatti, siamo presenti in gran parte delle maggiori GDO (Grande Distribuzione Organizzata) e anche nei principali mercati italiani con una sempre crescente attenzione da parte dei consumatori. Il Consorzio di Tutela, che ha lo scopo di promuovere e tutelare (lasciando il commercio del frutto ai produttori) ha in collaborazione con le amministrazioni passate e presenti svolto un cammino arduo e certamente si propone di proseguire su questo sentiero, godendo dell’uso gratuito del mercato coperto concessogli nel 2012 dall’allora sindaco Bonanno”.

Il territorio leonfortese eccelleva anche per i legumi, nel passato. La fava larga era e continua a essere un’unicità a oggi imparagonabile dato il lavoro manuale che pretende in ogni sua fase. Dovrebbero i nostri imprenditori agricoli insistere su questo prodotto ormai di nicchia solo in negozi inaccessibili ai più. Trovare il “favino” e proporlo come macco per un vecchio leonfortese è offensivo eppure oggi così usa fare. Proteggiamo le nostre eccellenze e nel riconoscere il pericolo della concorrenza, investiamo per migliorarci. Il rispetto per l’ambiente e l’etichetta Bio possono essere, in un contesto di concorrenza mercatale, facilmente riproponibili non essendo unicamente vincolati all’uso del sacchetto. Nel ringraziare la cortese attenzione che l’avv. Salamone ci ha concesso lo salutiamo commossi per l’intelligente garbo che ne contraddistinguono i gesti e l’operato.

Gabriella Grasso