Dopo quasi due anni di commissariamenti, l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, ha avviato le procedure per la costituzione dei “Comitati tecnico-scientifici” dei parchi archeologici siciliani, dando mandato agli uffici di procedere nell’attuazione delle norme vigenti in materia.
“Si procederà nel più breve termine a costituire i comitati dei seguenti parchi: Parco Archeologico di Gela, Parco Archeologico e Paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci; Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale; Parco Archeologico delle Isole Eolie, Parco Archeologico di Naxos – Taormina; Parco Archeologico di Tindari, Parco Archeologico di Himera, Solunto e Monte Iato, Parco Archeologico di Kamarina e Cava d’Ispica, Parco Archeologico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai, Parco Archeologico di Leontinoi, Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, Parco Archeologico di Segesta, Parco Archeologico Lilibeo-Marsala.”
I comitati tecnico-scientifici sono organismi che espletano funzioni fondamentali rispetto a bilancio, regolamenti, programma annuale e triennale di attività, nonché sulle scelte inerenti gli interventi da eseguire all’interno del perimetro del parco archeologico e da parte del parco stesso ma, soprattutto, sono i luoghi di coinvolgimento dei territori, di esperti del settore e delle migliori energie del mondo culturale all’interno del sistema dei parchi.
“La scelta che ho fatto – sottolinea l’assessore Samonà – esprime la volontà di dare il via a una stagione che riconosca il ruolo di comuni, università, fondazioni e associazioni culturali e ambientali di rilevanza nazionale, ponendo fine a quella dei commissariamenti. È un atto che trova fondamento nella legge e che esprime una precisa volontà del Governo Musumeci e, al contempo, incarna un punto fondamentale dell’identità politica che ispira la mia azione all’interno della giunta regionale: una politica che vede negli enti locali, eletti direttamente dai cittadini, e nella società civile, interlocutori essenziali per costruire le scelte di governo”.
“Il coinvolgimento diretto dei sindaci sul cui territorio insistono i parchi – conclude l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana – mira, in questo senso, a rendere il parco archeologico sempre più espressione della vita del territorio, non mero luogo di conservazione, ma spazio di identità vissuta e vivente, realtà che coniughi al presente il dovere di preservare il nostro meraviglioso patrimonio culturale e paesaggistico, rendendolo fruibile al mondo, sapendo, al contempo, diventare motore di sviluppo e di innovazione al servizio dei siciliani”.
L’ultima parte del comunicato però, dà seguito a mere riflessioni, almeno per il parco della Villa Romana del Casale. I sindaci coinvolti direttamente, “devono rendere il parco espressione della vita del territorio non mero luogo di conservazione”, e di certo per Piazza Armerina non sarebbe un problema, vedi feste e concerti svolti al suo io interno; allo stesso tempo, hanno il dovere di preservare il patrimonio culturale e paesaggistico. Ma se si usfruisce del parco, e non per come intenderebbe l’assessore, bensì per come è stato fatto in precedenza dall’amministrazione con la complicità del direttore, di certo si renderà fruibile ma se ne preserverà con difficoltà il patrimonio, a prescindere da quello paesaggistico che è meraviglioso già di suo.
Anna Zagara
A far data dal 15 febbraio e fino al 28 febbraio 2021 i seguenti siti saranno aperti, dal lunedì al venerdì, con il seguente orario:
apertura | Ultimo ingresso | chiusura | |
Area archeologica della Villa Romana del Casale a Piazza Armerina | 9:00 | 16:00 | 17:00 |
Museo Regionale di Aidone | |||
Museo regionale interdisciplinare di Enna | |||
Area archeologica di Morgantina | 9:00 | 13:00 | 14:00 |