In contatto telefonico con i truffatori, le vittime si recavano a eseguire le operazioni, ma anziché trovarsi accreditate le somme richieste si vedevano i conti alleggeriti. Gli introiti delle truffe venivano poi indirizzati a carte prepagate “madri” e quindi riciclati attraverso la ricarica di altre carte prepagate intestate ai componenti della banda. Tra novembre e dicembre del 2020 una trentina di persone in tutt’Italia sono state raggirate dalla banda.
Al termine di una complessa attività investigativa anche di natura telematica, i carabinieri hanno denunciato sette persone (di età compresa tra i 19 e i 51 anni) tra cui un ristoratore. Abitano tutti tra i Comuni di Velletri, Ciampino, Genzano e Castel Gandolfo. Devono rispondere dei reati in concorso in truffa aggravata, riciclaggio indebito, utilizzo di carta elettroniche abilitate ai pagamenti commessi nell’intero territorio nazionale. L’indagine dei carabinieri di è partita all’inizio dell’anno quando un cittadino di Canossa si è presentato in caserma denunciando di aver subito una truffa. Aveva messo in vendita un’auto chiedendo una caparra di 250 euro. Soldi che però gli erano stati prelevati dal conto. —