A Nicosia convegno (virtuale) su Pietro Vinci

Cosa c’è di più bello della musica? È difficile, se non impossibile, dare una risposta. La musica è compagna di viaggio della nostra vita che sta accanto a noi sia nei momenti belli che nei momenti brutti. La musica è stata ed è il collante di tutti noi confinati e intimoriti nel periodo della pandemia. Ci ha permesso di non impazzire perché ci ha fatto sognare, viaggiare, ci ha fatto evadere dalla triste realtà. Con la musica si piange, si ride, si soffre, si vive! Ed è quindi importante che ciascuno di noi, sin dalla più tenera età, sperimenti la gioia della musica e abbia una vera e propria educazione musicale. Ed è in quest’ottica che plaudiamo alla bella iniziativa messa in atto dalla sinergia tra la scuola media “Dante Alighieri” e l’Accademia musicale “Pietro Vinci” che ha dato vita al convegno “Conosciamo… Pietro Vinci” nel quale erano presenti in veste di pubblico diversi ragazzi e ragazze. Un convegno, quindi, con la duplice funzione di aver fatto sempre più avvicinare tanti giovani alla musica e, allo stesso tempo, fatto conoscere un genio della musica nostrana quale il celebre compositore Pietro Vinci. Il Convegno è stato moderato dal Maestro Giuseppe Loibiso, motore dell’accademia che, peraltro, prima del covid aveva anche incantato tutta Nicosia con una stagione musicale di sicuro valore. Dopo i Saluti del Dirigente Scolastico Dr.ssa Maria Giacoma Mancuso Fuoco, si sono alternati nel convegno gli interventi del Prof. Luciano Buono, Docente di Bibliografia Musicale, che ha concentrato la propria attenzione su Pietro Vinci nel contesto musicale italiano del Cinquecento e il Compositore e Professore Joe Schittino con un intervento dal titolo Il rapporto di un compositore contemporaneo con la tradizione letteraria e musicale. Attraverso i supporti multimediali e anche grazie alle piattaforme digitali che permettono questi incontri anche in questi delicati periodi di restrizioni legati alla pandemia, il convegno ha di certo regalato interessanti momenti di Cultura nonché la speranza unanime di futuri appuntamenti, con l’augurio di poterli vivere anche di persona.

Alain Calò