Enna. Gli incendi arriveranno ma i boschi non ci sono più

Gli incendi arriveranno ma i boschi non ci sono più

di Massimo Greco


Con l’approssimarsi della stagione estiva arriveranno puntuali anche gli incendi, ma questa volta, almeno per quanto riguarda la città di Enna, a bruciare saranno solo erba e arbusti. Gli alberi delle pendici non ci sono più e per scongiurarne il triste ricordo, lo scorso hanno si è pure deciso di tagliare al suolo i tronchi delle conifere bruciate, per tutelare la strada “Enna-Monte” che periodicamente viene chiusa al traffico perché interessata da smottamenti provenienti proprio dalla pendice sovrastante. Il problema dell’incendio adesso non c’è più per il semplice fatto che non c’è più quell’area boscata che tanti lustri fa fu impiantata proprio a tutela del versante idrogeologico della pendice. In sostanza, per evitare gli annosi incendi, alla fisiologica manutenzione dell’area boscata, si è preferito l’opzione più drastica e duratura, quella di eliminare alla fonte il problema evitando che il bosco possa ritornare un giorno ad essere tale. Viene in mente quel marito che pur di fare un dispetto alla moglie non esitò a tagliarsi i genitali.
Ora, quando questo perverso ragionamento viene fatto dal privato cittadino, siamo tutti pronti a puntare il dito sull’assenza di senso civico e ambientale, mentre se è l’ente pubblico il protagonista, raramente la questione viene approfondita. Eppure la natura pubblica delle pendici, lungi dall’attenuare la portata degli obblighi di vigilanza, ne dovrebbe accentuare, al contrario, l’incisività. Vanno infatti qui evidenziati gli obblighi di controllo sulle proprie proprietà gravanti sui soggetti pubblici, riconducendoli al dovere della p.a. di dare esempio del rispetto della legalità. E ciò a maggior ragione quando si tratti di realtà locali, come la nostra, caratterizzate dalla perduranza di situazioni emergenziali di siffatta natura. Le pubbliche autorità possono concretamente esigere ed ottenere il rispetto della legalità, solo quando esse stesse ne danno l’esempio, applicando le leggi quando ne sono destinatarie e imponendo la loro applicazione, quando agiscano nell’esercizio dei loro doveri istituzionali. L’obbligo di presidio del territorio, infatti, elevando la necessaria soglia di attenzione -recte, di cura- genericamente richiesta al proprietario quisque de populo, richiede un’efficace custodia e protezione dell’area, tale da impedire che possa essere percepito dalla collettività il “disinteresse funzionale” verso la stessa.