Enna. La battaglia contro il caro acqua continua

E’ stata inoltrata al Presidente dell’ATI, avv. Cammarata ed ai componenti del Direttivo, una richiesta di “immediata convocazione dell’Assemblea Territoriale Idrica”, da parte dell’On.le Avv. Maria Greco sindaco di Agira.

La nota del 10 Maggio recita quanto segue:

Premesso: che nella seduta dell’assemblea del giorno 28 aprile 2021 la maggioranza dei Sindaci ha deciso di rinviare l’approvazione della proposta di riduzione delle bollette dell’acqua; che la S.V. Si è impegnata a riconvocare l’assemblea con immediatezza; che l’approvazione della proposta tariffaria è urgente sia per ridurre le bollette dell’acqua che per scongiurarne l’aumento del 7% che graverebbe ulteriormente sulle tasche dei cittadini; – che, pertanto, appare urgente ed indifferibile l’approvazione della proposta di che trattasi. Ciò premesso, con la presente Vi richiede la convocazione immediata dell’Assemblea Territoriale Idrica (ATI di Enna) con all’ordine del giorno “approvazione della proposta tariffaria MT13 dell’ATI di Enna per il quadriennio 2020/2023”. In attesa di riscontro porge distinti saluti.

Il Sindaco On.le Avv. Maria Greco”.

Dalla presente richiesta si direbbe che qualcosa non quadra. Ma come, il neo presidente paladino del “ci parlo io, ci penso io”, sta organizzando l’assemblea in modo da disorganizzare la riduzione e far passare l’aumento con il giochino del rinvio? Già, perché sembrerebbe esistere una scadenza. E la bandiera del sindaco di Troina come mai sembrerebbe quasi a mezz’asta? Certo, il periodo per non cedere in tentazione non è dei migliori, le regionali sono alle porte, e nessuno vuole restare davanti la porta altrimenti potrebbe finire come i due compari che si incontrano dopo tanto tempo e l’uno chiede all’altro dei propri figli, il primo risponde che il suo vista la passione per il disegno è diventato un’artista famoso e l’altro risponde, sai anche il mio ha la passione per la musica, è da quindici anni che suona al conservatorio ma nessuno gli apre… ahhh che brutto restare fuori dalla porta.

Troppo importante la posta in gioco per alcuni sindaci e non solo per loro, ma una cosa dovrebbe farla il Presidente dell’ATI, Cammarata. Come primo cittadino della città dei mosaici, dovrebbe spiegare ai suoi cittadini quanto scritto nella relazione del MEF (Ministero Economia Finanze) in risposta alla ipotesi di bilancio riequilibrato inviato dall’ente per la “fuoriuscita” dal dissesto. Ora, non che dovesse spiegare solo questo punto, ma in considerazione del fatto che si parla di caro acqua, tutti i cittadini, forse non solo piazzesi, dovrebbero sapere che all’interno della bolletta pagano un servizio per il “depuratore” e che, almeno il comune della città dei mosaici, non è dotato di impianto di depurazione. Ma com’è possibile, si pagha un servizio inesistente!!! E poi si preoccupa degli investimenti. Di seguito quanto riportato nel documento:

Nel quadro n. 6 del modello F relativo  al canone per la raccolta e la depurazione delle acque è stato  indicato che l’ente  non è dotato  di impianto di depurazione.

Nel  quadro  n.  I 3 del modello  F relativo  ai proventi del servizio acquedotto è stato  indicato che  l’ente  ha  trasferito  l’esercizio  delle  competenze   ali’ ente  territoriale  d’Ambito  (art.  14 7, comma  1 , del D.Lgs. 152/2006).

Pertanto, si rende necessario acquisire:

–        attestazione che chiarisca dettagliatamente le forme  di modalità di gestione  dei  servizi acquedotto,   fognatura   e   depurazione,    con   riferimento   alle   eventuali    fasi   di accertamento  e di riscossione dei proventi e con dettagliata indicazione  degli  eventuali oneri  posti a carico dell’ente;  nonché al numero degli  addetti e degli  utenti  distinto per categorie;…………..”

Ormai è tutto un paradosso, solo che a perderci è sempre il cittadino, tutti gli altri trovano come accordarsi. E a proposito di accordi politici, ecco il quadro per le prossime regionali e non solo.

Anna Zagara

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