I frati Carmelitani Scalzi, dopo 66 anni, lasciano Enna

Dopo 66 anni trascorsi tra la casa, il Santuario e il convento di San Giuseppe, i frati Carmelitani Scalzi lasciano Enna. La decisione è stata della casa generalizia. La messa di commiato per salutare la cittadinanza ennese ha avuto luogo domenica 30 maggio presso il Santuario, che passa adesso sotto la gestione della parrocchia San Giovanni Battista e del suo parroco, don Giacomo Zangara, come annunciato dallo stesso a nome della Diocesi di Piazza Armerina. .

La parrocchia di San Giovanni sarà provvisoriamente spostata nel Santuario di San Giuseppe per via degli importanti lavori che interesseranno la chiesa di San Giovanni.
Questa decisione segue quella della chiusura del monastero san Marco delle monache carmelitane avvenuta nel 2013.
I frati ad Enna, in questi anni, sono sempre stati un punto di riferimento per la carità, l’ascolto e le confessioni. Come non ricordare tutte le attività che crearono nei locali del convento: dal cinema, al ping-pong, all’associazione cattolica.
Diversi sono stati i padri che si sono succeduti in questi anni e diversi sono stati i priori. Come p. Pietro, che ricevette pure la cittadinanza onoraria, p. Massimo, p. Valerio, p. Teofilo, p. Calogero, p. Renato, p. Giovanni, p. Giusto, p. Joe e i tanti frati che hanno lasciato un loro ricordo, in questi lunghi anni. L’ultimo priore, tutt’ora in carica, ma lontano per motivi di salute è p. Raimondo. E come non ricordare l’instancabile fra Antonino, che ha veramente lasciato il segno. Da parte di tutta la comunità di San Giuseppe, un sincero grazie per quello che hanno insegnato e per quello che stanno lasciando in eredità: la Confraternita Collegio di San Giuseppe, l’Ordine Secolare Carmelitano, la Corale San Giuseppe.
La chiesa, originariamente intitolata a S. Benedetto poiché sede delle benedettine, tra la fine del secolo XVI e gli inizi del XVII fu ricostruita e ampliata. Dopo la soppressione del 1866 essendo stata affidata ai militari fu trasformata in magazzino. Nel 1926 i procuratori della Confraternita di S. Giuseppe, che aveva sede nella chiesetta di S. Giuseppe, troppo angusta e mal ridotta, ottennero di potersi trasferire con il simulacro della Sacra Famiglia nella vicina chiesa di S. Benedetto. E da allora, anche per merito della fedeltà e dello zelo dei confrati, la chiesa divenne centro di una fervida devozione a S. Giuseppe, per cui è stata intitolata al patriarca S. Giuseppe, e anzi nel 1965, visto l’incremento della devozione al Santo, il vescovo di Piazza Armerina, mons. Antonino Catarella, la insignì del titolo di “Santuario”.
Furono le carmelitane scalze, e in modo particolare Madre Immacolata, a chiedere insistentemente una fondazione di frati carmelitani scalzi a Enna, sia per l’assistenza al monastero, ma più ancora per quella pienezza del carisma che fin dall’inizio S. Teresa ha voluto quando affrontò la fondazione anche di conventi di frati, incominciando proprio con S. Giovanni della Croce: la vita totalmente contemplativa delle monache di clausura e quella contemplativo-attiva dei frati si completano efficacemente per l’unico servizio alla Chiesa. Nel 1954 p. Narciso Savietto avviò concretamente la fondazione. Aiutato dal vicario foraneo mons. Termine e dal prof. Francesco Guarasci, ottenne la chiesa di S. Giuseppe con alcuni angusti e poveri locali. La fondazione ufficiale avvenne il 13 gennaio 1955 (il rescritto della Congregazione dei Religiosi ha la data dell’8 maggio 1955) con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Catarella. Alla comunità composta in un primo tempo da P. Narciso e da P. Leone Durigon, dopo alcuni mesi si aggiunse P. Patrizio Ramponi e poi fr. Gaudenzio e fr. Antonino Bova. Attorno al convento fin dall’inizio sono sorte varie associazioni laicali e in particolare la fraternità dell’Ordine Secolare Teresiano.
In tal modo ad Enna rimangono solo due congregazioni religiose maschili: i frati Minori di Montesalvo e i frati Francescani Conventuali di San Francesco.