“Tu facisti u vaccinu?”

“Tu facisti u vaccinu?

La location è quella della sala d’attesa di un medico di famiglia, dove s’incontrano due giovani sessantenni, già compagni di scuola elementare, che dopo i rituali cercano di superare la noia della tradizionale attesa. I due sono Gaetano e Salvatore, entrambi visivamente impazienti. Gaetano, dopo avere formulato agli astanti la classica domanda, “il medico è arrivato?” si gira verso il suo compagno Salvatore e gli chiede “tu facisti u vaccinu? Ancora prima di ricevere la risposta Gaetano aggiunge “il medico mi ha consigliato di fare il pfizer visto che soffro di ipertensione, ma forse ho sbagliato!” “Perché?”, chiede Salvatore con non poco stupore, “hai avuto effetti collaterali?”. “Eccome” risponde Gaetano, “si è totalmente spenta la libido dopo 48 ore dalla somministrazione della prima dose”. “Incredibile!” esclama Salvatore,  “ma sei sicuro?”. “Allora” risponde Gaetano, “io non sono più Casanova da tanto tempo, ma riuscivo a mantenere quell’impegno settimanale, adesso non se ne parla più nemmeno con l’aiuto della pillolina blu”. Dopo alcuni secondi d’imbarazzante silenzio Salvatore dice a Gaetano “io sono qui per chiedere al medico quale vaccino mi conviene fare, ma a questo punto voglio avere certezze; anch’io non posseggo più gli ormoni di una volta, ma se sono anche questi gli effetti collaterali devo essere consapevole e poi se è vero che non morirò di Covid chi mi assicura che nei prossimi anni questo vaccino non mi creerà problemi?”.

Sono questi gli argomenti del giorno e forse è giusto così, ma dietro ogni dose di vaccino c’è una storia umana e familiare, valori che in un contesto normale avrebbero richiesto un minimo di privacy e, invece, lo tsunami pandemico sta mettendo a nudo disagi e debolezze di una società manifestamente impreparata e impaurita.

Gaetano si è confidato col suo compagno di scuola Salvatore, ma questo tipo di domanda sembra addirittura avere sostituito anche il più noto “chi si dici?”. Di conseguenza, quando s’incontra qualcuno si può anche parlare di tutto e di più ma solo se prima si risponde all’invasiva, ancorchè socialmente tollerata, domanda “tu facisti u vaccinu?” e ancora, “quali ti facisti?”. Nel migliore dei casi, anche alla luce degli effetti collaterali denunciati da Gaetano, puoi trovare chi ammorbidisce la domanda aggiungendo “chiedo per un amico”.

Il Tulipano Nero