“Porte d’Europa”. Nuha Camara studente Agrario di Aidone con suo disegno ha fatto vincere il progetto dell’Isiss Falcone di Barrafranca

Aidone. Si chiama Nuha Camara, lo studente di 3^ A dell’Agrario di Aidone che, con il suo disegno, ha fatto vincere il progetto dell’Isiss Giovanni Falcone di Barrafranca per la regione d’appartenenza. Il progetto ha partecipato al bando “Porte d’Europa” del Ministero dell’Istruzione volto a sviluppare la cultura della solidarietà, dell’accoglienza e del dialogo con azioni di formazione partecipata all’interno delle scuole, rafforzando nei giovani la consapevolezza e la conoscenza sui temi del fenomeno migratorio, dei diritti umani dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Le giornate di “Porte d’Europa” – momento finale di attività di sensibilizzazione e di partecipazione attiva condotte nelle scuole – hanno previsto  il coinvolgimento di circa 200 ragazzi provenienti anche da diversi Paesi europei di età tra i 16 e i 18 anni, in attività di laboratori esperienziali, seminari, dibattiti, cineforum, mostre, performance teatrali, incontri con testimoni privilegiati su temi quali le migrazioni internazionali, le emergenze umanitarie, il sistema di accoglienza europeo, le politiche europee e nazionali sull’immigrazione, l’asilo, le cause delle migrazioni, il razzismo e la discriminazione, il ruolo della società civile e, in particolare, dei giovani per la difesa dei diritti umani. Ciascuna scuola secondaria di secondo grado, in collaborazione con una scuola di un altro Paese europeo, (nel caso dell’Isiss Falcone di Barrafranca, la collaborazione è avvenuta con la scuola spagnola di Saragoza) è stata dunque invitata a svolgere, sui temi indicati, percorsi laboratoriali e formativi  mirati alla produzione di elaborati ed opere che andranno ad implementare la “sezione giovani” del Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo di Lampedusa, sulla base del protocollo d’intesa sottoscritto con il Comune di Lampedusa e il Comitato 3 Ottobre. L’Istituto Agrario di Aidone ha partecipato con il dipinto realizzato su materiale grezzo (compensato) da Nuha Camara, con l’aiuto dei suoi compagni e guidato dall’insegnante di inglese Carmen Di Grazia. L’opera costituisce una sorta di copertina alle altre opere che formano il progetto vincitore e che hanno visto i ragazzi esprimersi con diversi linguaggi: quello del corpo attraverso una coreografia ideata dagli studenti dei Licei di Barrafranca, sintetizzando le esperienze di sofferenza, speranza e riscatto che si leggono negli occhi di Nuha; o una raccolta di lettere immaginarie alle famiglie di immigrati scritte sempre dagli alunni dei Licei di Barrafranca che si sono così immedesimati nel dolore provato da questi ragazzi che si trovano a vivere lontano dai propri genitori. Ma un importante contributo al successo di questo progetto è stato offerto anche dalla scuola spagnola di Saragoza, partner del progetto, con la creazione di una musica che ha costituito il background, ma anche il trait d’union, di tutta l’opera prodotta. La dirigente Maria Stella Gueli e la referente del progetto, prof. Giusy Tummino, si dicono molto soddisfatte per il risultato conseguito dalla scuola superiore di Barrafranca, protagonista e promotrice dei temi di accoglienza e solidarietà legati all’immigrazione”.

 

“Il dipinto con il quale Nuha ha deciso di aprirsi a noi e di condividere la sua dolorosa esperienza, ha toccato il cuore di molti.”- la prof. Carmen Di Grazia è la docente di Inglese, che ha guidato il giovane nella fase progettuale.

  • Di Grazia chi è Nuha?-

“Nuha è un ragazzo maggiorenne, proveniente dal Gambia, arrivato in Italia nel 2016, frequentante la 3^A dell’Agrario di Aidone dell’Isiss “G. Falcone” di Barrafranca diretto dalla prof. Maria Stella Gueli dove è stato accolto con affetto e inserito con entusiasmo dal gruppo classe. Nuha risiede  nello Sprar di Raddusa guidato dalla tutor Gaetana Pagana ed ha sperimentato in prima persona la dolorosa esperienza dell’immigrazione, dell’abbandono di sua madre e dei suoi fratelli per cercare un futuro in Italia. Dolore che si è acuito in questo ultimo periodo a causa della pandemia e delle preoccupazioni che lo hanno afflitto sullo stato di salute dei suoi familiari- Ma Nuha non si è dato per vinto. Ha continuato a studiare con coraggio e determinazione, ha socializzato con i compagni di classe che oramai lo considerano un proprio amico. Ha continuato  a  sperare.”

  • Cosa racconta Nuha con quest’opera ?-

L’opportunità del progetto del Ministero dell’Istruzione di cui è referente la prof. Giusy Tummino ha permesso a Nuha di esprimersi con la propria creatività. Ha realizzato questa splendida opera e ne ha spiegato il significato a me e a i suoi compagni, che lo hanno seguito e incoraggiato in questi mesi. Attraverso quest’opera visiva Nuha ha voluto raccontare a tutti la sua esperienza di sofferenza.”

  • In che modo i compagni hanno contribuito alla realizzazione del disegno?

L’attività progettuale ha permesso di avviare anche diverse discussioni costruttive in classe sul tema dell’immigrazione, grazie anche alla partecipazione della classe a vari seminari online organizzati dal Comitato 3 Ottobre dal titolo “Semi di Lampedusa” e tutti insieme ci siamo confrontati per scrivere la frase che accompagna il quadro. Una frase intrisa di speranza, di amore per la fratellanza e per una natura “accogliente”, un’idea del tutto ottimistica di integrazione che poi è quella che Nuha ha potuto fare qui in Sicilia grazie allo Sprar di Raddusa e alla scuola. Siamo tutti davvero orgogliosi di tutti i nostri alunni, a cui deve essere sempre data la possibilità di esprimere, in qualunque forma, il proprio mondo. A noi insegnanti tocca il compito di trovare l’essenza di ciò e portarla alla luce”.

Angela Rita Palermo