Enna: questo concorso per Vigili urbani non s’ha da fare

Il Comune di Enna dopo avere bandito nei mesi scorsi un concorso per la copertura di n. 4 Vigili Urbani  non si aspettava di essere costretto ad escludere tanti candidati per incompletezza nella formulazione delle istanze. C’è chi non ha utilizzato il modulo previsto per l’istanza di partecipazione, chi ha preferito non usare il modulo prestampato per stilare il proprio curriculum e chi ha pure omesso di allegare copia del documento d’identità. A questo punto si pone un problema serio per l’Amministrazione comunale, che dovrà valutare se portare avanti il concorso o revocare tutto.

Ne parliamo con Massimo Greco.

 

In presenza di documentazione incompleta cosa dovrà fare l’Amministrazione?

Dipende, se l’incompletezza deriva da elementi formali o sostanziali. Nel nostro ordinamento esiste il “soccorso istruttorio”, finalizzato a consentire al cittadino di regolarizzare o integrare la documentazione carente nell’ottica della tutela della buona fede e dell’affidamento dei soggetti coinvolti dall’esercizio del potere pubblico, fermo però il necessario rispetto del principio della “par condicio” per cui l’intervento dell’Amministrazione diretto a consentire al concorrente di regolarizzare o integrare la documentazione presentata non può produrre un effetto vantaggioso a danno degli altri candidati.

 

Quindi va fatta una valutazione caso per caso…

Sì, anche perché al citato “soccorso istruttorio” si contrappone il principio di “autoresponsabilità” del candidato per cui ciascuno sopporta le conseguenze di eventuali errori commessi nella presentazione della documentazione.

 

Ma se gli esclusi sono tanti si rischia di invalidare il concorso….

 Certo, infatti, il danno, prima ancora che all’interesse del privato, sarebbe all’interesse pubblico, considerata la rilevanza alla corretta selezione di un numero congruo di candidati. L’interesse pubblico è quello di selezionare i migliori e ciò può avvenire solo se la platea dei candidati è maggiore.

 

E quindi?

Una procedura concorsuale finalizzata a selezionare i migliori non può essere alterata nei suoi esiti da errori formali, come potrebbe accadere se un candidato meritevole non risultasse vincitore solo per una mancanza facilmente emendabile con la collaborazione dell’Amministrazione. A meno che l’irregolarità sia sostanziale e capace, se sanata a posteriori, di violare la par condicio.