Valguarnera. Divorate dalle fiamme decine di ettari tra Floristella e Grottacalda

Valguarnera. Un terribile pomeriggio quello di ieri, di pura follia, una recrudescenza violentissima che colpisce ancora il cuore della Sicilia, la nostra Provincia di Enna. Decine di ettari andati in fumo in uno dei più belli e significativi posti: la zona Floristella- Grottacalda, compreso parte della pineta, un angolo di paradiso con un patrimonio boschivo di migliaia di ettari che tutti ci invidiano. Una recrudescenza violentissima a poche decine di metri della Sp4, una strada molto transitata e tra le più importanti della provincia che collega Piazza Armerina e Valguarnera allo svincolo autostradale di Dittaino. Il fuoco favorito dal vento si è propagato nel giro di pochi minuti a dismisura ed ha divorato decine di ettari di vegetazione e di macchia mediterranea. Erano circa le 17,30 quando diversi canadair ed un grosso elicottero della Regione Siciliana si sono messi in volo per domare le fiamme, riuscendo solo a tarda sera dopo decine e decine di voli a limitare i danni. Le fiamme a quanto pare, sarebbero partite addirittura dai bordi della strada provinciale, tra Floristella e Grottacalda, si sarebbero incuneate sino alla collina nella parte alta del costone, percorso alcune centinaia di metri per arrivare sino a Grottacalda, ove oltre a diversi ettari di vegetazione divorate, avrebbero lambito persino la torretta di avvistamento della Guardia Forestale, proprio quel luogo da dove dovrebbero essere avvistati gli incendi, per spostarsi poi più avanti sino alla tenuta Arena ove dimorano migliaia di alberi di ulivo. Colpita anche la parte alta della bellissima pineta di Floristella, salvando, per fortuna, la parte bassa, quella per intenderci di Palazzo Pennisi e dintorni. Non si conosce ancora l’entità dei danni. Come se non bastasse nello stesso pomeriggio altra vegetazione distrutta in contrada Montagnola, tra Piazza Armerina e Aidone. Anche in questo caso è stato necessario l’intervento di canadair. Ma quello che ci si chiede è perché la Provincia di Enna ogni anno deve pagare un prezzo così alto. Quest’anno, Piazza Armerina, Aidone, Gagliano, Regalbuto, Nicosia, Troina. Perché distruggere un patrimonio boschivo di inestimabile valore? Perché sottovalutare in questo modo una dilagante piaga che offende i nostri patrimoni naturali, agricoli e paesaggistici? Un fenomeno tanto sottovalutato dalle istituzioni e derivante nella maggior parte dei casi dalla mano dell’uomo ed in cui nessuno riesce a trovare delle soluzioni adeguate per smascherare dei crimini contro l’umanità. Tutto ciò, come se non bastasse accompagnato dalla perenne crisi economica. Ma quello che ci si chiede è dove stanno le istituzioni? E’ possibile che non si riesca a prevenire ed intervenire adeguatamente per evitare ogni anno uno scempio simile?
Rino Caltagirone