Valguarnera: Filippo Randazzo conclude la sua esperienza alle Olimpiadi con un 8 posto

Valguarnera. Ottavo posto con un pizzico di amarezza e delusione per Filippo Randazzo nella finale del salto in lungo effettuata questa notte.

Un 7,99 che con un pizzico di fortuna poteva essere molto di più. Un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Ma la partecipazione alle Olimpiadi ed un 8^ posto nella competizione più importante del mondo rimane sempre una grande soddisfazione ed un modo per migliorarsi ancor di più. L’atleta delle Fiamme Gialle nativo di San Cono e valguarnerese di adozione, per essersi allenato da oltre dieci anni con la Pro Sport 85 sotto la guida di Carmelo Giarrizzo, non va infatti oltre i 7,99 (due salti validi e quattro nulli) nella battaglia vinta dal greco Miltiadis Tentoglou con 8,41 (la stessa misura del cubano Juan Miguel Echevarrìa, battuto per il secondo miglior salto, 8,15 contro 8,19. Ma l’ottavo posto non va proprio giù a Filippo Randazzo. Il saltatore siciliano conclude con una miglior misura di 7,99 (vento nullo) la sua prima esperienza olimpica, e tanto basterebbe per archiviare in positivo la pratica. Ma per il valore dell’azzurro, per quanto fatto in qualificazione (8,10 al primo balzo), e soprattutto per quanto messo insieme dagli avversari in campo, poteva andare notevolmente meglio. Alla fine, invece, per lui, due salti validi (il secondo e il quinto, 7,99 e 7,88) e una sequenza beffarda composta da quattro nulli. Filippo, dopo aver saltato 7.99 al secondo tentativo, non è più stato in grado di migliorarsi e centrare, almeno, il passaggio al muro degli 8 metri. Ha poi commentato alla FIDAL una prestazione leggermente sottotono: “La mia qualificazione lasciava presagire un risultato diverso ovvero il salto che sento di aver dentro ma che ancora fa il timido e non riesce a venire fuori. Ci credevo, so di valere più di 8.20, e quando sei in una finale olimpica vorresti giocartela fino in fondo. Invece non ci sono riuscito, quindi non posso che essere deluso. Quest’anno mi sono stabilizzato su certe misure, ma per fare il definitivo salto di qualità c’è bisogno di qualcosa in più”.
Rino Caltagirone