Enna. A Pergusa se Sparta piange Atene non ride
di Massimo Greco
E’ giusto così, ma non è altrettanto giusto continuare ad impegnare tempo, risorse finanziare ed umane in modo sproporzionato rispetto agli obiettivi sottesi ad una buona politica pubblica. Noi apparteniamo a coloro, probabilmente in minoranza, che sostengono uno sbilanciamento di attenzioni politiche, tutte a favore dell’autodromo rispetto alla Riserva naturale di Pergusa istituita con legge regionale nel 1995. Eppure in altre parti del Paese, zone umide ben meno pregiate di Pergusa hanno fatto la fortuna dei rispettivi territori. Alzi la mano chi ha visto un solo turista visitare il lago e la sua Riserva negli ultimi 10 anni. Nessuno, fatta eccezione per gli addetti ai lavori, parla del valore ambientale, faunistico e paesaggistico della conca pergusina e questo perché sarebbe fiato sprecato a parere di chi si ostina a pensare solo all’attività del circuito. Siamo sempre più convinti che se non ci fosse stata la disgraziata coesistenza, la Riserva di Pergusa avrebbe avuto ben altra sorte, ma ciò che fa rabbia è assistere al declino inarrestabile di entrambi gli interessi pubblici in campo: sia quello sportivo che quello ambientale. Che dire, se Sparta piange per non essere mai cresciuta, Atene certamente non ride più da almeno tre lustri.
Dal nuovo c.d.a. non ci aspettiamo più un rilancio a cui nessuno può credere più, ma un’operazione verità finalizzata ad un ripensamento totale della mission del Consorzio.