Seminario a Troina di Diventerà Bellissima e Attiva Sicilia sulla questione aree interne di cui si parla da inizio anno

Si terrà a Troina venerdì pomeriggio 29 ottobre, con inizio alle 16.30, nella sala dei Cinquecento della Cittadella dell’Oasi Maria SS il seminario sul tema “Aree interne: risorsa per la Sicilia”. L’iniziativa è promossa della deputata regionale Elena Pagana per conto dell’intergruppo all’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), che comprende i gruppi parlamentari “Diventerà bellissima” e “Attiva Sicilia”. Al seminario interverranno i massimi esponenti delle due formazioni politiche come il presidente Musumeci e gli assessori regionali Ruggero Razza e Marco Falcone e Alessandro Aricò, presidente del gruppo parlamentare “Diventerà Bellissima”. Interverrà anche il presidente dell’Università Kore di Enna, Cataldo Salerno, e Giuseppe Martorana, esperto di sviluppo locale. Della questione aree interne, in tutti i suoi aspetti da quelli economici e sociali alle divario di genere, il Forum Aree Interne dell’ennese e versante meridionale dei Nebrodi ne parla dall’inizio di quest’anno coinvolgendo nella discussione sindaci, organizzazioni sindacali e docenti universitari di economia, sociologia e pianificazione urbana quali Gianfranco Viesti, Piero Bevilacqua, Carmelo Nigrelli, Graziella Priulla, Laura Saija e con esperti come Filippo Tantillo, che è stato coordinatore scientifico del team di supporto al Comitato Nazionale per le Aree Interne. Incontri che si sono stati trasmessi in diretta streaming e che si possono rivedere sulle pagine facebook Next Generation Sud e del Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto, che assieme a Centro Studi Europei La Fenice di Cerami, Movimento di difesa del territorio di Nicosia, Circolo Ancipa di Legambiente di Troina, l’Isola che c’è e Slow Food di Enna, fa parte del Forum Aree Interne. Le aree interne, gran parte delle quali ricadono in territori montani, vanno lette nella loro specificità e varietà e nella loro interazione con i territori della città. Tra aree interne in via di spopolamento e di abbandono e aree urbane e metropolitane c’è un notevole divario in termini di accesso ai beni primari, ai servizi e ai diritti fondamentali (istruzione, salute e mobilità). Le politiche pubbliche degli anni passati (Fondi europei, Patti territoriali e Pit) si sono rivelate inadeguate a ridurre questo divario. Oggi, con il Pnrr e la Snai è possibile correggere gli errori del passato ed invertire la tendenza al declino delle aree interne. Il superamento di questo divario richiede l’attivazione di considerevoli risorse pubbliche e private, disposte a rischiare per rilanciare le aree interne e affrancarle da un destino certo di declino. Le risorse pubbliche non sono poche: 827 milioni di euro del Pnrr per le aree interne, 140 milioni del Pnrr per le Green communities, 300 milioni per del Piano complementare per le infrastrutture sostenibili delle aree interne e 280 milioni per la nuova Snai previsti dai decreti di sostegno per attività turistiche ed imprenditoriali di montagna. Per fare questo ci vuole una governance forte delle aree interne con Comuni, Regione e Ministeri. Ci vuole anche un pubblica amministrazione, comunale e regionale, all’altezza del compito. Cose che il Forum Aree Interne va dicendo da inizio anno 2021. E’ un preoccupante campanello d’allarme la recente bocciatura dei 31 progetti della Regione Siciliana per migliorare la resistenza dell’agrosistema irriguo per un valore di 400 milioni di euro. Si tratta del 31 progetti presentati in risposta al bando emesso dal ministero delle politiche agricole e forestali dell’Investimento C 4.3 – Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche della Componente C 4 – Tutela del territorio e risorsa idrica della Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica del Pnrr. L’Osservatorio Conti Pubblici Italiani (CPI) dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Gesù di Milano spiega la bocciatura dei 31 progetti della Regione Siciliana con la debolezza dei suoi progetti e con la carenza della sua pubblica amministrazione, che a loro potrebbero dipendere dalle politiche poco meritocratiche di selezione del personale seguite in passato. A sostegno di questa spiegazione, l’Osservatorio CPI fa riferimento all’ampia letteratura esistente al riguardo alla quale si è aggiunto di recente anche il libro “Utopia e impostura” di Francesca Valbruzzi e Paolo Russo, rispettivamente, archeologa e storico dell’arte, alla Soprintendenza dei Culturali ed Ambientali di Enna.
Silvano Privitera