La Snai per l’area interna versante meridionale dei Nebrodi e zona nord dell’ennese

La Strategia nazionale aree interne (Snai) che, da politica territoriale sperimentale passa ad una vera e propria politica strutturale per le aree interne, ha un duplice obiettivo: adeguare la quantità e la qualità dei servizi di istruzione, salute e mobilità; promuovere progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio naturale e culturale delle aree interne utilizzando i fondi comunitari. Partita nel 2012, ad oggi, la Snai ha selezionato 72 aree interne. Rispetto alle altre politiche di sviluppo territoriale praticate, la Snai si caratterizza per aver agito contestualmente sui diritti di cittadinanza (istruzione, mobilità e salute) e sullo sviluppo. La Snai si è concentrata su aree progetto e ha puntato sui comuni organizzati in associazioni. L’associazionismo comunale è un requisito essenziale per programmare investimenti e gestire in maniere efficiente i servizi in un contesto fatto di piccoli comuni. La Snai prevede la coprogettazione con il terzo settore e la preventiva definizione dei risultati attesi, e sulla base di questi valuta i progetti finanziabili. Il percorso di costruzione di una strategia d’area si articola in tre fasi: bozza di strategia, strategia d’area e accordo di programma quadro (apq). All’origine, era prevista la fase “preliminare alla definizione della strategia d’area”, che ora è assorbita dalla fase “strategia d’area”. Propedeutica alla sottoscrizione dell’apq è la compilazione delle schede intervento per ciascun investimento previsto e del prospetto finanziario riassuntivo. Da uno studio fatto dall’Istat risulta che sono 4000 i comuni che ricadono nella aree interne. E’ realistico supporre che non tutti e 4.000 comuni possono entrare nella Snai. Le risorse disponibili, anche se consistenti, non basteranno per tutti. E poi l’UE, che contribuisce nella misura del 60 per cento, non consentirà di estenderla a tutti e 4.000 comuni. Per i requisiti previsti dalla Snai e tenuto conto dell’esperienza fin ad oggi maturata con le 72 aree interne, di cui 5 in Sicilia, un’area che, per le sue specificità e le sue dimensioni, si presta all’attuazione della Snai è l’area che comprende i comuni di: Agira (abitanti 7.196), Capizzi (2.891), Cerami (1.903), Cesarò (2.167), Gagliano Castelferrato (3.458), Nicosia (13.183), Regalbuto (6.850), San Teodoro (1.312), Sperlinga (705) e Troina (8.778). I comuni ricadenti in quest’area interna sono distanti dai Dipartimenti emergenza e accettazione (Dea) di primo livello, da una stazione di almeno livello silver, dall’aeroporto e dalle aree urbane e metropolitane che sono poli di servizi.
Silvano Privitera