Valguarnera. Asp propone convenzione con medici di base per sopperire mancanza guardia medica

Valguarnera. Convenzione con in medici di base per sopperire alla cronica mancanza dei sanitari di Guardia Medica. E’ questa la soluzione principale prospettata dal dirigente medico dell’Asp Francesco La Tona, nella seduta del Consiglio Comunale di ieri sera, che aveva come unico punto all’o.d.g. le continue e ripetute chiusure della Guardia Medica nel piccolo centro ennese. In Aula oltre La Tona, in rappresentanza dell’Asp, presente pure la responsabile del poliambulatorio locale dottoressa Chiarenza, mentre per la componente politica la deputata regionale Luisa Lantieri. Assenti invece i due parlamentari nazionali Giarrizzo e Trentacoste per impegni istituzionali. Un problema quello delle continue assenze della Guardia Medica perpetuatesi per diversi periodi e senza alcun preavviso. Un paio di volte la scorsa estate ed ora per diversi giorni consecutivi nel mese di novembre. Un problema serio ed ineludibile, che ha privato per diversi periodi la cittadina valguarnerese delle cure mediche di emergenza nelle ore serali, prefestivi e festivi. Negli ultimi mesi la situazione in paese è diventata incandescente ed a ragione, parecchia gente infatti, bisognosa di cure di emergenza è stata costretta a recarsi nei nosocomi di Enna e Piazza Armerina con tutti i disagi del caso. Il dottor La Tona, responsabile dei servizi di Guardia Medica è venuto a spiegare i motivi, premettendo che l’Asp di Enna non ha alcuna responsabilità e che le situazioni più spinose riguardano Valguarnera, Barrafranca, Gagliano e Troina. “All’appello- ha detto- per assicurare molti servizi essenziali mancano circa 25 medici. La Tona nel suo intervento ha rimarcato che in carico all’Asp esiste una cronica carenza di medici e che molti dei quali sono impegnati in prima linea contro la pandemia. Tale problema è prevalente in particolare nelle piccole realtà come la nostra. I medici provenienti da fuori provincia non appena possono fanno richiesta per trasferirsi nei centri più grossi o in quelli a loro vicini, senza che noi possiamo intervenire. Basta ricordare che in questo mese di novembre hanno dato le dimissioni ben 8 medici”. Una circolare regionale del 28 luglio aveva infatti cercato di limitare queste passerelle, porre un freno, stabilendo in sostanza che i medici potevano rinnovare l’incarico alle condizioni che accettassero 12 ore mensili di Guardia Medica, qualcuno ha accettato altri invece hanno preferito passare ad altro incarico. Una circolare successiva di qualche giorno dopo smentiva però di fatto quella precedente, fissando nuove condizioni di utilizzo dei medici specializzandi e Usca. Quindi alcuni hanno proseguito nel loro servizio anche con le Guardie mediche altri invece si sono svincolati e passati ad altri incarichi. “La carenza di medici- ha sottolineato La Tona- non riguarda solo le Guardie mediche ma anche le branche specialistiche, i colleghi dismessi non vengono rimpiazzati ed è per questo che ci troviamo in grossissime difficoltà. Sia chiaro quindi che non è l’Asp a non voler mandare la Guardia medica a Valguarnera o in altri centri, sono le condizioni di difficoltà in cui ci troviamo ad operare. La precettazione, come qualcuno ha suggerito -ha continuato- non esiste e quindi non è attivabile. Non possiamo obbligare i medici impegnati in altri servizi a fare le Guardie Mediche. Per risolvere il problema e speriamo di riuscirci, abbiamo acquisito la disponibilità dei sindacati del settore, per l’utilizzo dei medici di medicina generale. Gli ambiti sono però ristretti, sono soluzioni eccezionali e fuori dalla norma che sono allo studio per la conclusione di questo accordo, speriamo che con l’incentivazione economica ed uno spirito solidaristico accettino.” La sindaca Draià nel suo intervento invece ha detto che “Valguarnera è stata penalizzata sin troppo ed è il tempo di finirla. Pronta, se è il caso, ad indossare la fascia tricolore ed andare a protestare con i cittadini sotto l’assessorato regionale.” Un altro importante intervento è stato quello della deputata Lantieri che ha detto che è sua intenzione preparare un disegno di legge per non consentire facilmente ai medici che hanno accettato Enna ad abbandonarla non appena si apre un varco per i centri metropolitani. “Desidero- ha rimarcato- che si faccia una legge come quella per gli insegnanti, una volta accettato l’incarico bisogna mantenerlo nello stesso posto per 5 anni. Solo così potremo evitare una continua fuga verso altri lidi ed assicurare alla gente i servizi essenziali”. Al dibattito sono pure intervenuti i consiglieri D’Angelo, Bruno, Telaro, Greco e l’assessore Nocilla che rammaricati per l’assenza della deputazione nazionale, in buona sostanza hanno detto all’unisono che sull’argomento sono pronti ad intraprendere qualsiasi tipo di battaglia”.
Rino Caltagirone