Cgil: estrarre gas dal sottosuolo di Troina e Gagliano per contrastare l’aumento del costo dell’energia

Perché non pensare ai giacimenti di gas metano esistenti nel sottosuolo del territorio di Troina e Gagliano per ridurre il costo dell’energia? E’ la domanda che si pongono, e pongono indirettamente a chi è investito del potere di decidere in fatto di energie, Antonio Malaguernera, segretario generale della Cgil della provincia di Enna, e Alfredo Schilirò, segretario della Filctem di Enna. Non è una domanda peregrina, se si pensa che in provincia di Enna – fanno notare Malguarnera e Schilirò – “si trova la più importante centrale di spinta di gas di tutta Italia e un’importante università con facoltà vocate all’innovazione e alla ricerca”. E’, come si dice, una domanda retorica con quale i due sindacalisti della Cgil provinciale vogliono suscitare una riflessione, e che contiene anche una risposta ad una questione che, su un piano molto più ampio di quello provinciale, sulla quale è intervenuto il ministro Stefano Cingolani con un lungo e interessante articolo, che è un piccolo saggio, comparso sul supplemento di fine settimana al Foglio qualche mese fa, che ho letto ma che non riesco più a trovare tra le mie carte. Probabilmente è andato a finire nella raccolta differenziata della carta. La transizione energetica non è una passeggiata, ha dei costi che rischiano di pagare i ceti più deboli e non ci libera dal fare a meno degli idrocarburi. Trovo che ci sia una certa sintonia del ministro alla transizione energetica con i due sindacalisti quando questi ci mettono in guardia nei confronti di “chi promette che da domani si potrà contare su energia green al 100% e non vuole fare i conti con la realtà, considerato che esistono ancora limiti tecnologici ben precisi che richiederanno tempo e ricerca per essere superati”. Conti alla mano, il ragionamento di Malaguarnera e Schilirò regge perché le fonti rinnovabili non coprono tutto il fabbisogno energetico, ma solo il 38%: 16% eolico e solare e 22% idroelettrico, geotermia e altro. Se il prezzo del gas è aumentato di cinque volte in due anni da 2020, sfiorando i 55 euro per megawattora, se il prezzo dell’elettricità oggi è di circa 145 megawattora, tre e mezzo volte in più rispetto ai 42 di euro del 2020, se la domanda di gas è superiore all’offerta, se le scorte diminuiscono e le bollette di gas e luce aumentano, allora la cosa da fare è di estrarre il gas che c’è nel sottosuolo di Troina e Gagliano. Ma come fare? La risposta Di Malaguernera e Schilirò è questa: “avviare un percorso sinergico tra il mondo del lavoro, della ricerca e delle innovazioni per sviluppare politiche industriali in settori strategici”. E lanciano l’appello a istituzioni e politica affinché “creino le condizioni di un vero sviluppo, favorendo investimenti pubblici e privati per una progressiva integrazione nell’economia circolare anche in provincia di Enna”. I due sindacalisti ritengono che “ambiente e lavoro non debbano essere in contrapposizione, ma agire sinergicamente”.
Silvano Privitera