Calascibetta. Raccolta per l’Ucraina, un lungo filo di amicizia lega don Giuseppe Di Rocco e il vescovo di Kiev Oleksandr Yazlovetskiy

Calascibetta. Raccolta per l’Ucraina, un lungo filo di amicizia lega Don Giuseppe Di Rocco e il vescovo di Kiev Oleksandr Yazlovetskiy

La solidarietà dei cittadini xibetani non si è fatta attendere, questa volta sapendo che c’era da intervenire a favore della popolazione ucraina dilaniata dalla guerra. Una aiuto economico inviato direttamente alla diocesi di Kiev. L’iniziativa nasce a seguito di un contattto, tramite Messanger, tra l’arciprete di Calascibetta, don Giuseppe Di Rocco, e il vescovo ausiliare della Chiesa cattolica romana di Kiev, Oleksandr Yazlovetskiy, che si sta attivando per aiutare il popolo ucraino che si trova sotto i bombardamenti russi. Tra i due prelati c’è un’amicizia di lunga data, si erano conosciuti nel 2010 a Marianopoli e si erano rivisti l’anno successivo a Roma dove don Oleksander studiava, mentre don Di Rocco era parroco nella cittadina nissena. “Ho un bel ricordo di Oleksandr, un sacerdote colto e gioviale – ci spiega l’arciprte di Calascibetta, don Di Rocco – da quando è ritornato nella sua patria, in Ucraina, abbiamo continuato a sentirci con qualche messaggio. Nel 2019 lo chiamai per rallegrarmi perchè era stato consacrato vescovo di Kiev, ma è stato a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina che ho riallacciato i contatti e ci sentiamo quasi quotidianamente, così ho pensato che era giusto fare qualcosa per quella gente che soffre”. Don Di Rocco allora si è subito attivato, così domenica scorsa, durante la messa, si è rivolto ai fedeli di Calascibetta, dicendo: ”Aiutiamo la gente ucraina che soffre causa la guerra. A giorni faremo un bonifico, chiunque potrà fare una donazione in denaro”. E la solidarietà dei cittadini non si è fatta attendere. Una raccolta fondi, per la quale si è fatto anche promotore don Maurizio Nicastro, alla quale hanno partecipato parecchi xibetani, abitanti del borgo di Cacchiamo e Confraternite. In pochi giorni sono stati raccolti 4280 euro. L’arciprete don Di Rocco ha fatto anche presente che sono state messe a disposizione le canoniche di tutte le chiesa di Calascibetta e i locali della chiesa di San Giuseppe a Cacchiamo nel caso alcune famiglie ucraine, che stanno lasciando in fretta e furia la loro nazione, arrivassero a Calascibetta. Il bonifico inviato ieri mattina sarà tra qualche giorno a disposizione della diocesi di Kiev, quidata da don Oleksandr, il quale provvederà a comprare medicine e viveri di prima necessità per le famiglie del posto. Non è la prima volta che gli xibetani decidono di abbracciare chi in qualche modo è in credito dalla vita. Negli anni passati sono stati diversi cittadini della Romania a trovare ospitalità a Calascibetta. In tanti lavorano come badanti, accudendo diversi nonnini xibetani, c’è anche chi si è sposato con cittadini del luogo, ha messo su famiglia e si è bene integrato. Altra iniziativa di solidarietà riguarda il progetto Sprar che vede ospiti diverse famiglie che arrivano da alcuni paesi africani. Tre anni fa, in occasione del “Presepe Vivente”, come simbolo di accoglienza e integrazione a raffigurare Gesù fu un bambino di colore. Oggi è il popolo ucraino a chiedere aiuto all’Europa. E la Chiesa insieme alla comunità xibetana, ancora una volta, si sono subito attivate mandando aiuti in denaro, ma si sono dette anche pronte a ospitare alcune famiglie ucraine.
Francesco Librizzi