Enna. A 83enne interrotta erogazione dal gestore del gas, reo di essere in perfetta regola con i pagamenti

L’esosità delle bollette che in quest’ultimo periodo bussano alle nostre porte, sta mettendo a dura prova i già precari bilanci delle famiglie stordite dalla pandemia e sempre più disorientate dagli effetti collaterali della guerra in Ucraina. E’ veramente difficile mantenere impegni contrattuali per utenze, come quella del gas, che hanno subito incrementi anche del 100% e la rateizzazione è il minimo che si possa chiedere ai rispettivi gestori. Si potrebbe pure fare a meno della telefonia fissa e mobile ma i servizi sono ormai connaturati all’esistenza stessa dell’uomo a tal punto che i relativi contratti di fornitura di energia elettrica, di erogazioni di acqua e gas sono da considerarsi, sul piano giuridico, come contratti di somministrazione di servizi essenziali, vale a dire di servizi che non si limitano a soddisfare bisogni suscettibili di valutazione economica, bensì anche altre esigenze dell’individuo. Si tratta di servizi, infatti, che soddisfano bisogni diversi e primari e che hanno un fondamento costituzionale nella tutela dei diritti inviolabili di cui all’art. 2 Costituzione, quale possono essere certamente il diritto alla fornitura dell’energia elettrica, dell’acqua e del gas, senza i quali verrebbe compromesso, aspettativa di qualità di vita sia individuale, sia di relazione. Ed è proprio la qualità di vita individuale e di relazione che è stata messa in discussione nella giornata di ieri a danno di un signore ennese G.S. di 83anni, ex direttore di banca, a cui, inopinatamente e senza alcun preavviso, veniva interrotta l’erogazione del gas, quindi al freddo in questo periodo di intenso freddo e privato a potere cucinare. Una triste vicenda nel contesto della quale i figli dello sfortunato utente – reo di essere in perfetta regola con i pagamenti – hanno assistito ad un rimbalzo di responsabilità tra l’ente gestore del servizio (ENI Gas-Luce) e quello titolare della rete e dei correlati contatori (Italgas), impregnato di numeri verdi, attese snervanti ed assenza di collaborazione in capo agli operatori telefonici. All’ansia di lasciare al freddo il proprio padre si è aggiunta, in capo ai preoccupati e infastiditi figli, la determinazione di non “lasciare cadere la cosa” e d’intraprendere le azioni conseguenziali sia sul piano civilistico che su quello penalistico atteso che la sospensione unilaterale e repentina della fornitura di gas costituisce grave inadempimento contrattuale del fornitore, obbligando perciò quest’ultimo al risarcimento dei danni causati all’anziano utente. Una dettagliata denuncia a cura della figlia dell’anziano è stata presentata al Comando provinciale dei Carabinieri di Enna.
Nell’esprimere la nostra solidarietà, auspichiamo vivamente che siffatta reazione possa generare un sano contagio in capo a tutti i cittadini sempre più vessati e scoraggiati.
Massimo Greco