Calascibetta. Venerdì Santo: la pesante urna del Cristo morto rimane in chiesa

Calascibetta. Una processione dall’atmosfera suggestiva, quella del Venerdì Santo, anche senza la tradizionale urna del Cristo morto, realizzata in legno massiccio, sostituita da una portantina regale, ricoperta da un elegante drappo di velluto col porpora, e dalla scultura di Gesù che si trova nella chiesa del Carmelo.

Preceduti dai confrati di tutte le Associazioni religiose xibetane, il Cristo morto e l’Addolorata, portati dai rispettivi Cavalieri, hanno percorso le principali strade di Calascibetta, come a ricordare che, con le dovute precauzioni contro il virus, la vita va avanti. Due anni di stop, infatti, avevano quasi fatto dimenticare questa ricorrenza popolare, preceduta, in chiesa, dall’Adorazione della Croce che rappresenta il momento liturgico più ”alto” del Venerdì Santo. Un rito religioso, quest’ultimo, che nella chiesa del Carmelo, per la prima volta, a causa del covid che ha colpito l’arciprete don Giuseppe Di Rocco, è stato celebrato dal diacono don Nino Folisi.

Sono stati due anni di fermo a portare cambiamenti tra i riti della Settimana Santa. Sia a causa del virus, che ancora persiste, sia per la mancanza di cambio generazionale tra i portatori del Cristo, è accaduto che, per la prima volta, dopo quasi 50 anni, la pesante urna, realizzata negli anni’70, è rimasta nella chiesa dell’Itria. Così l’associazione Cavalieri di Cristo e il clero hanno deciso per una portantina più “leggera”. E un ruolo importante l’ha avuto anche don Maurizio Nicastro, sacerdote della chiesa dedicata a Maria Santissima del Monte Carmelo, che ha lavorato sodo per la riuscita dell’iniziativa. Seppure diversa dalla tradizione xibetana, la scelta della portantina regale ha avuto un effetto emozionante. La scultura del Cristo è stata portata dai Cavalieri che si sono alternati quattro alla volta. Il fercolo dell’Addolorata è stato invece portato regolarmente a spalla.

Intanto si guarda al prossimo anno, con il presidente dell’associazione “Cavalieri di Cristo Morto”, Luca Zaffora, che ieri ha detto: “Da qualche mese, d’accordo con il direttivo dell’associazione, abbiamo contattato delle aziende che realizzano urne con materiale moderno, di gran lunga più leggero dell’attuale legno massello con il quale è stata realizzata in passato la tradizionale urna”. Una cosa, infatti, dovrà essere chiara a tutti, ovvero che occorre adeguarsi ai tempi e con un numero ristretto di portatori occorrerà apportare cambiamenti, tra i quali la scelta di far costruire una nuova urna. Cambiamenti che, da quest’anno, ha messo in atto l’Associazione Cavalieri dell’Addolorata che, oltre ad avere l’aiuto dei portatori di Maria Santissima del Monte Carmelo, ha pensato bene di alleggerire sia il baiardo dove poggia il fercolo della Madonna, sia le aste che poggiano sulle spalle dei portatori.

I riti della Settimana Santa, iniziati domenica scorsa con la Domenica delle Palme e con il piccolo Simone Maria Messina nel ruolo di Gesù che entrata a Gerusalemme, si concluderanno questa mattina, in piazza Umberto I, con il tradizionale “U ‘ncuntru”, ossia l’incontro tra il Cristo risorto e la Madonna.

Francesco Librizzi