Con lo scioglimento del Patto di Varsavia l’1 luglio 1991 spariva la fascia di sicurezza strategica russo-sovietica e si apriva un nuovo contezioso tra l’Urss e Alleanza Occidentale.
Nel dicembre dello stesso anno anche l’Urss scomparve e fu sostituita dalla Federazione Russa. La dissoluzione del Patto di Varsavia e la trasformazione dell’Urss in Federazione Russa fu per la Nato l’occasione per attuare la sua doppia strategia: integrare nella Nato i paesi che ne facevano parte e avviare trattative diplomatiche per costruire rapporti diplomatici con la Federazione Russa. Di questo si era parlato nel Summit Nato di Londra del 1990, quando ancora l’Urss era in vita. I semi dell’allargamento della Nato verso est furono piantati allora come si legge nella ‘Declaration on a Trasformed North Atlantic Alliance’, che si può leggere sul sito internet della NATO: <…NATO must become an institution where Europeans, Canadians and Americans work togheter not only for the common defense, but to build new partnership with all the nations of Europe. The Atlantic Community must reach out to the countries of the East which were our adversaries in the Cold War and extend to them the hand of frendship> (“…la NATO deve diventare un’istituzione dove Europei, Canadesi e Americani lavorano insieme non solo per la comune difesa, ma per costruire una nuova associazione con tutte le nazioni d’Europa. La Comunità Atlantica deve raggiungere i paesi dell’Est che erano nostri avversari nella Guerra Fredda e porgergli la mano d’amicizia”). L’allargamento della Nato verso l’Europa orientale è uno dei di punti di maggiore tensione tra l’Alleanza Atlantica e la Federazione Russa. Le origini di questa tensione risalgono al 1990, quando ancora c’era l’Urss, e sono connessi ai negoziati per la riunificazione della Germania avvenuta il 3 ottobre 1990 dopo il crollo del muro di Berlino del 9 novembre 1989. I russi sostengono che, in cambio del ritiro delle truppe sovietiche dal territorio dell’ex Repubblica Democratica di Germania e dell’assenso dell’Urss alla riunificazione della Germania, gli americani si sarebbero impegnati a non allargare la NATO verso est. Secondo i russi, “A broken promise” (una promessa non mantenuta). Per gli americani, questa promessa, che non sarebbe stata fatta, è un mito alimentato dai russi perché non ci sono documenti che attestino questo scambio: consenso dell’Urss alla riunificazione della Germania e ritiro delle truppe sovietiche in cambio di una promessa americana a non ampliare la NATO verso est. Mary Elise Sarotte, docente americana di storia nell’Henry Alfred Kissinger Center of Global Affairs dai documenti del ministro degli esteri tedesco Hans Dietrich Genscher, datati 1990 e conservati nell’archivio del ministero degli esteri della Germania, ha ricavato degli indizi che possano far pensare che una promessa del genere possa esserci stata o comunque se ne abbiano parlato.
Silvano Privitera