La laurea honoris causa a Houellebecq (alla Kore) dimostra forse che certe lauree non servono a niente?

L’università di Enna conferirà al grande scrittore francese una laurea honoris causa in lingue per la comunicazione interculturale. Dice molte cose sul valore che ha oggi questo titolo di studio.

Antonio Gurrado così in suo editoriale su “Il Foglio”:
A giorni l’università Kore di Enna conferirà a Michel Houellebecq una laurea honoris causa in lingue per la comunicazione interculturale. Evviva, auguri! Dottore, dottore, dottore eccetera eccetera. Espletato il punto esclamativo di prammatica, me ne restano alcuni, interrogativi, che spargo qui a casaccio dinanzi al vostro giudizio. Houellebecq sarebbe finito sui giornali anche senza università di Enna, ma l’università di Enna sarebbe finita sui giornali anche senza Houellebecq? Onorare con una laurea in lingue per la comunicazione interculturale il più grande scrittore europeo è un riconoscimento tardivo o l’implicita ammissione che per essere grandi comunicatori la laurea in lingue per la comunicazione interculturale è un orpello?
Una laurea honoris causa implica che Houellebecq sia allo stesso livello dei laureati in lingue per la comunicazione interculturale o che i laureati in lingue per la comunicazione interculturale siano allo stesso livello di Houellebecq? Il fatto che Houellebecq sia diventato Houellebecq senza studiare all’università ma in una scuola professionalizzante di agraria vi dice nulla? Houellebecq sarebbe diventato lo stesso un grande autore se, invece, avesse deciso di laurearsi in lingue per la comunicazione interculturale? E poi, servono a qualcosa le lauree in lingue per la comunicazione interculturale? Le lauree umanistiche in genere? Le lauree honoris causa? Le università?

Antonio Gurrado nato in provincia di Bari nel 1980 e ha vissuto a Pavia, Napoli, Modena e Oxford. Attualmente si occupa di Illuminismo presso l’Università di Pavia collabora al quotidiano “Il Foglio” e al settimanale “Tempi”.