Calascibetta. Cittadinanza onoraria al medico Carmelo Fontanazza, luminare della chirurgia ortopedica. In Italia importò tecnica allungamento arti inferiori

Calascibetta. Considerato un luminare della chirurgia ortopedica e traumatologica. Una vita dedicata allo studio, esperienza in Russia, poi in giro per il mondo, tra congressi, ospedali e cliniche di eccellenza, per spiegare nuove metodiche ortopediche e usare quel bisturi che ha permesso a tante persone di condurre una vita senza acciacchi. Stiamo parlando del chirurgo Carmelo Fontanazza, nato a Calascibetta nel 1937, considerato il “maestro” della tecnica per l’allungamento degli arti inferiori. Un medico di fama internazionale, al quale, ieri, il Consesso civico xibetano, presieduto da Salvatore Cucci, ha conferito la cittadinanza onoraria.

“Un giusto riconoscimento-ha detto Cucci- a colui che ha alleviato i dolori e dato una vita serena a tanti pazienti”. E il sindaco Piero Capizzi ha aggiunto: “Lei ha rappresentato la quinta essenza della chirurgia”. Un momento suggellato da un lungo applauso, sia dai consiglieri comunali sia dal pubblico presente, in un’aula consiliare dedicata all’ex presidente della Regione Siciliana, Giuseppe D’Angelo, altro personaggio illustre di Calascibetta. Tutti in piedi, cittadini e politici presenti in aula, perchè di fronte c’è un “mostro sacro” della chirurgia ortopedica. Lo sa benissimo soprattutto il presidente del consesso civico, veterano politico, il quale legge il monumentale curriculum del chirurgo Carmelo Fontanazza. E lui, alla soglia degli 85 anni, non nasconde un pizzico di emozione per la riconoscenza che la sua terra nativa gli ha riservato. “Ringrazio tutti-dice il dottore Fontanazza – mi sento il figliol prodigo che ritorna”. Diplomatosi in Sicilia nel 1957 si iscrive alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Sapienza di Roma dove si laurea nel 1964. Nel 1973, dopo un’esperienza lavorativa in Germania e in un ospedale del Lazio, viene assunto al Cto “Andrea Alesini” di Roma, ma è nel 1982 che avviene la svolta della sua carriera, quando durante un congresso sul lago di Como conosce lo scienziato sovietico Gavriil Abramovic Ilizarov, autore di una tecnica per l’allungamento degli arti e per la correzione della deformità degli stessi. Grazie ad un accordo intergovernativo tra Italia e Russia, il chirurgo xibetano trova la strada per andare a studiare a Kurgan, Siberia Meridionale, nel centro ricerche diretto dallo scienziato Ilizarov. Torna in Italia e viene invitato a “Domenica In”, la trasmissione condotta da Pippo Baudo su Rai 1. Lì spiega all’Italia la tecnica acquisita in Russia, cosa che le apre le porte di una straordinaria carriera. Tra i casi più clamorosi, l’allungamento dell’arto, di ben 18 centimetri, a un giovane e, nel 1997, primo chirurgo, al Cto di Roma, a impiantare una protesi di spalla. Nel 1999, dopo essere andato in pensione, per qualche anno, svolge la professione di medico volontario in Africa e, con Tiziana Leone, nel 1998, è stato il cofondatore dell’associazione “Africasottosopra onlus”, per il Malawi.
Francesco Librizzi