L’Italia non merita i migliori

E alla fine è successo: i grillini, non paghi di aver distrutto l’Italia, hanno deciso di toglierci l’ultima speranza, ovvero Draghi. E tutto ciò avviene per un capriccio (ma d’altronde qual sentimento può animare una compagine che è stata mandata allo sbaraglio a sedere negli alti scranni della politica?) di un professore universitario che, ahinoi, si ritrovò primo ministro inizialmente appoggiato da Lega e Grillini varando determinate leggi e poi, con magica giravolta estiva (accusando la Lega di irresponsabilità nel creare in estate una crisi di Governo proprio come adesso questi sta facendo), cambiare alleato col Pd come quando si cambia un vestito e con annesse cancellazioni di leggi che erano state portate avanti dal governo precedente guidato dallo stesso primo Ministro… E se non bastasse la situazione già grave per il nostro Paese, arrivò anche la pandemia con scelte alquanto scellerate e imponenti sprechi di denaro pubblico in folcloristici banchi a rotelle. Senza pensare ai bonus con regole talmente arzigogolate che, alla fine, ben pochi ne hanno potuto godere. Ma fortunatamente arrivò un altro Matteo (Renzi in questo caso) a staccare la spina a questo vergognoso teatrino (ancor più vergognoso se si pensa a quello che successe con i vari Ciampolillo e Co.) e finalmente arriva sulla scena politica il più valoroso figlio d’Italia, ovvero Mario Draghi.
In un Paese normale a chi spreca oggettivamente denaro pubblico e chi prende in giro la popolazione spettacolarizzando la stessa pandemia dove sono morte centinaia di persone (ma l’importante era l’audience delle conferenze serali) verrebbe imposta una distanza minima di mille chilometri dal potere. Il potere è una cosa seria e non può essere conferito al primo che passa anche perché quest’ultimo poi si ubriaca di esso e si fa logorare. D’altronde non serve un esperto a comprendere che assumere la presidenza di un creato Consiglio Nazionale dei 5 Stelle e quindi farsi chiamare “Presidente del Consiglio (Nazionale dei 5 Stelle)” con le prime tre parole che richiamano una carica ben più importante, è un chiaro sintomo del potere che ha logorato chi non ce l’ha. Signor Conte, ma chi si crede di essere? Non può neanche lontanamente mettersi a confronto con una persona come Draghi (neanche gonfiando curriculum!). E lei non solo vuole mettersi a confronto con una delle più eccelse personalità Italiane ed Europee, ma addirittura ha voluto provare a dettargli l’agenda! Lei non ha idea di che cosa sia un governo di unità nazionale nato in emergenza! Ma vabbè… d’altronde che cosa ne può sapere uno che ha violentato la democrazia a suon di DPCM. Draghi è venuto a porre rimedio ai danni fatti da Lei stesso! E di solito chi fa i danni se ne sta vergognosamente all’angolo provando comunque ad osservare i competenti lavorare sperando di imparare qualcosa. Ma Lei no, signor Conte. Lei è come quel paziente malato che nulla sa di medicina ma che chiede un consulto medico al più grande luminare per poi accusarlo di non capire nulla di medicina. E il luminare, giustamente, se ne va. Ma, purtroppo, qui malata vi è tutta l’Italia e il vergognoso comportamento di chi doveva aprire come una scatoletta di tonno il Parlamento (ma che non ha neanche la correttezza, e quindi il rispetto, istituzionale di dimettersi dai ruoli di governo pur non condividendo la linea del Premier) ci ha fatto giocare il luminare. E grazie a questo comportamento ci ritroviamo debolissimi dinnanzi ad una pandemia che non si è arrestata, ad una guerra in Europa, ad un’inflazione galoppante, ad un PNRR da gestire, a tante famiglie che annaspano, a tante imprese che chiudono (grazie anche alla scellerata misura del reddito di cittadinanza) e a tanti altri problemi. Le dimissioni di Draghi hanno già fatto bruciare diversi miliardi all’Italia. Diciamola bene: una scelta vergognosa ha fatto bruciare diversi miliardi all’Italia. Chi li restituirà? Si permetterà ancora a questi Grillini di mandare a malora la nostra Nazione? Si permetterà ancora a questi Grillini di far gioire il nemico Russo? Nell’antica Roma, nei momenti di grande emergenza, veniva sospesa la democrazia (o meglio quella sorta di democrazia) per poter dare ai migliori il governo e gestire l’emergenza con i pieni poteri e senza i mal di pancia di qualcuno mandato allo sbaraglio. E l’antica Roma ci ha lasciato forse il miglior modo per rivolgerci a Conte e ai Grillini: “Fino a quando abuserai della nostra pazienza?”
Alain Calò