La stupidità del fanatismo ideologico: da Peppa Pig a Bella Ciao

La stupidità del fanatismo ideologico: da Peppa Pig a Bella Ciao

A pochi giorni dal voto gli animi si surriscaldano. E quando gli animi si surriscaldano conosciamo meglio le persone. Perchè una persona si conosce veramente in base alla sua capacità di agire sotto stress e quando ha perso il controllo. E anche su piccoli dettagli si può scoprire un mondo. Peccato (per noi) che in base a quello che è successo e le conseguenti scelte prese ci tocca sospirare su come, in maniera bipartisan, siamo alla frutta. E siccome c’è la par condicio dobbiamo dare un colpo a destra e uno a sinistra (ma tanto il materiale non manca). Partiamo a destra dove il maggior partito di quella coalizione si è scagliato contro il nuovo nemico pubblico numero 1: Peppa Pig. La simpatica maialina (vedetevi le versioni nei vari dialetti e vi ammazzerete dal ridere) idolo dei bambini è entrata nella lista nera (per evitare strani accostamenti di colore cambiamo il nero con l’indaco) perché in un episodio incriminato vi è un maialino con due madri maialine (detto così chissà cosa state già immaginando… è un normalissimo cartone). Questa, a detta dei sacri e puri rumores senum, sarebbe traumatizzante per i nostri pargoli. Nessuno pensa a noi che, da pargoli, i nostri cartoni erano a base di una femmina che si travestiva da maschio e molto amica della regina di Francia (Lady Oscar), oppure un ladro dove vi erano inseguimenti folli sulla strada (Lupin III), o ancora la violenza sugli animali che venivano messi dentro delle piccole sferette e usati per lottare manco fosse una lotta tra polli (i Pokemon). E poi era tutta una folla anche di fratelli morti, ragazzi che se la spassavano contemporaneamente con due ragazze (anche al contrario), la polvere che fa venire l’allegria, uno che in base a come si bagnava era o maschio o femmina ecc. ecc. (a voi la ricerca dei titoli). Eppure siamo cresciuti senza quelle particolari “devianze” (altra perla di questi giorni). Andiamo a sinistra che sta facendo un polverone su un altro nemico numero pubblico: Laura Pausini. La cantante romagnola (regione rossa per eccellenza) si sarebbe rifiutata di cantare “Bella Ciao”. Mettetevi nei panni anche della povera Laura ancora disperata per Marco che se ne è andato e non torna più e dovrebbe ritrovarsi un invasore e poi chiedere ad un partigiano di portarla via (magari ancora più lontana di Marco) così anche Laura non c’è, è andata via (no questo è Nek, non c’entra niente). Lo capiamo che forse stiamo un po’ trascendendo? Con una guerra alle porte dell’Europa, con le bollette che schizzano in alto, con l’inflazione che va verso l’infinito e oltre, noi ci lamentiamo se ci sono due maialine o se quella nata nella terra della mortadella non canta Bella Ciao? Per non essere sempre critici e magari iniziare a fare qualche proposta costruttiva, ecco la nostra soluzione: le due maialine le facciamo arrosto durante una bella cantata di “Romagna mia” e vi facciamo vedere che davanti ad un bell’arrosto con buona musica popolare senza riferimenti politici, nessuno litiga e di queste stupidaggini finalmente ne facciamo un po’ a meno.
Alain Calò