Stefania Prestigiacomo, endorsement all’Università di Enna: “i positivi riscontri del ‘fenomeno’ Kore si avvertano con chiarezza”


Onorevole Prestigiacomo dopo tanti anni alla Camera oggi è candidata al senato, cosa cambia nel suo impegno politico?
E’ una nuova sfida, stimolante. Ringrazio il presidente Berlusconi che ha confermato la sua fiducia nei miei confronti prima indicandomi come candidato alla presidenza della regione e poi scegliendomi come capolista al senato plurinominale nel collegio della Sicilia Orientale. Credo che l’esperienza parlamentare accumulata a Montecitorio, se sarò eletta, mi sarà utile, ma soprattutto sarà utile a Forza Italia e al paese.

Lei ha ricoperto incarichi di rilievo a livello nazionale, è stata due volte ministro. Ha organizzato e gestito eventi internazionali di grande importanza. Quanto sente ancora d’essere espressione del territorio, della Sicilia?
In tutti gli anni in cui sono stata in Parlamento da non c’è stato un giorno in cui ho dimenticato e ritenuto non essenziale nel mio impegno politico essere siciliana, espressione della Sicilia, rappresentante dei siciliani. La nostra terra me la porto dentro sempre. A Roma in questi anni ho lavorato per il paese ma dedicando alle questioni siciliane il tempo e rilievo che meritavano e meritano. Abbiamo ancora un gap socio-economico da colmare rispetto al ricco nord. C’è molto da fare, anche a Enna.

Ecco, Enna, la più piccola provincia siciliana, l’unica senza mare, è condannata alla marginalità?
Anche se siamo siciliani e crediamo nel “destino”, io penso che non esistono storie già scritte, che con l’impegno e la tenacia e il lavoro duro si possono cambiare le cose. A Enna avete un esempio importante che cambiare è possibile. Avete l’Università Kore che in pochi anni, grazie alla abnegazione di uno staff intelligente e moderno e di una classe docente preparatissima, è diventato un autorevolissimo ateneo, il quarto polo universitario siciliano. Un’impresa che non è riuscita altrove. Credo che i positivi riscontri del “fenomeno” Kore si avvertano con chiarezza, con la popolazione studentesca che si è moltiplicata, con le attività che ruotano attorno all’ateneo che sono cresciute, con un dinamismo che sta avendo un effetto volano su tutto il territorio.

Ma Enna e la sua provincia non possono vivere di Kore…
Ci sono ovviamente anche altre questioni da affrontare ma sicuramente la presenza dell’università ha cambiato l’immagine di una città dove lo spopolamento dei giovani era il rischio più incombente. C’è il tema delle infrastrutturale in primo luogo tra le emergenze da affrontare. Occorre collegarla in modo più efficiente al resto della Sicilia. Un territorio difficilmente può diventare attrattivo per investimenti se è mal collegato con le grandi direttrici di traffico. Enna aspetta ancora l’autostrada dei due mari, che doveva collegare il canale di Sicilia al Tirreno rendendo la città baricentrica di tutto il sistema viario isolano.
Lavorare su queste che sono le pre-condizioni per lo sviluppo è un impegno che a Roma come a Palermo noi di Forza Italia ci assumeremo per aiutare Enna a sviluppare le risorse e i talenti che ha. Basti pensare che nell’attuale situazione di viabilità e collegamenti è sorto e cresciuto qui il più grande outlet siciliano che attira clienti da tutta l’isola.

In questa prospettiva qual è il ruolo del ponte sullo stretto: il solito sogno o un progetto di sviluppo possibile?
Il ponte, lo dico sempre, è la madre di tutte le battaglie per la crescita e per il futuro della Sicilia sotto ogni punto di vista. E’ un’opera possibile tecnicamente, sostenibile economicamente e che rappresenterebbe una formidabile attrattiva oltre a unire finalmente la Sicilia all’Italia e all’Europa. Con il ponte sarebbe realistico parlare di alta velocità ferroviaria, di tariffe agevolate per il turismo e per le rotte commerciali e, al di là di tutto, la Sicilia avrebbe un simbolo unico al mondo, un simbolo di straordinario ingegno e tecnica. Un simbolo dell’antico e mai sopito genio siciliano.