Valguarnera: presso la Società rurale cristiana, interessante convegno sull’agricoltura

Valguarnera. Interessante convegno si è tenuto nei giorni scorsi presso la Società rurale cristiana. Il tema: “l’evoluzione dell’agricoltura, dalla cerealicola alle nuove proposte alternative sul territorio”. A fare da padrone di casa il presidente Franco Palermo assieme a tutta la deputazione. Presente pure per l’occasione la sindaca Francesca Draià. Il primo relatore è stata la professoressa Lombardo, docente dell’Università di Agraria di Catania che ha parlato del ruolo delle colture cerealicole nello sviluppo del territorio. La docente ha fatto notare come negli anni, ci sia stata una consistente contrazione delle superfici investite che sono passate da 600 mila, tra gli anni ’60 e ’70, agli attuali 260 mila ettari.

Le cause da ricercare sono nell’abbandono delle terre e nella competizione con colture di maggior reddito nonché con la concorrenza nel settore energetico per la destinazione d’uso dei suoli. Significativa in tal senso l’importazione dagli Stati Uniti, Canada, Australia ed Ucraina; grano sicuramente di qualità inferiore che non ha nulla da vedere rispetto a quello prodotto nelle terre ennesi. “La strada da percorrere per rilanciare la nostra cerea coltura –ha concluso la docente- passa dalla salvaguardia della biodiversità ed il mantenimento delle terre attraverso gli avvicendamenti”. E’ la volta del dott. Andrea Scoto, ex funzionario della Provincia di Enna che ha parlato di realtà e prospettive di sviluppo della olivicoltura nella nostra provincia con l’argomento “Realtà e prospettive di sviluppo dell’olivicoltura nel territorio di Enna”, enunciando come la filiera dell’olivicoltura svolge una importante funzione economica e di crescita del nostro territorio. “Nelle aree interne della Sicilia- ha ricordato- ci sono le condizioni ambientali e le risorse umane necessarie per la produzione di olive ed olio di ottima qualità e salutistica. Autorevoli studi e risultati delle attività scientifiche svolte nel campo di raccolta internazionale, hanno messo in evidenza come diverse varietà di ulivo realizzate nell’area pergusina confermano che nel nostro territorio ci sono condizioni per una olivicoltura sostenibile sotto l’aspetto ambientale, economico e sociale, utile alla salute del pianeta. Occorre promuovere e favorire il consumo di oli evo di qualità, espressione di biodiversità, legati al territorio con un riconoscimento di un giusto prezzo, dando riscontro al produttore dopo tutto il lavoro svolto. ”Il dott. Dario D’Angelo, responsabile ESA di Valguarnera ha relazionato invece su un progetto innovativo riguardante la coltivazione dell’orzo e dei grani antichi per trasformarli in malto e poi in birra, creando una filiera siciliana per una birra Born in Sicily. Il relatore ha sottolineato che questi cereali sono stati sempre coltivati in Sicilia e che sono prodotti che si seminano come il grano e si raccolgono con le stesse attrezzature. L’orzo, inoltre, ha proprietà antinfiammatorie ed emollienti sull’apparato gastrointestinale ed è inoltre in grado di alleviare il fastidio gastrico. Tutto ciò –ha tenuto a precisare- potrebbe avere uno sviluppo con il progetto INNO.MALTO finanziato dalla misura 16.1 del PSR 2014/2020, il cui obiettivo è quello di fare in modo che anche le materie prime utilizzate per la produzione della birra, (orzo e altri cereali) siano coltivati, prodotti e trasformati in Sicilia. A questo proposito L’ESA, parallelamente al progetto INNO.MALTO, ha presentato una richiesta alla regione per un apposito finanziamento per la realizzazione di una malteria in Sicilia che attualmente manca (la più vicina si trova il Basilicata). La chiusura della filiera potrebbe portare all’economia agricola del nostro territorio grandi vantaggi perché permetterebbe una diversificazione colturale ed una remunerazione maggiore alle aziende agricole grazie ai contratti di coltivazione che darebbero maggiore sicurezza nella vendita del prodotto stesso. Successivamente è stato il turno del presidente della Cooperativa dello Zafferano, Antonino D’Angelo, conosciuto per le sue capacità imprenditoriali, tanto da trasformare assieme al fratello, l’azienda di famiglia in una moderna e produttiva, creando un caseificio aziendale di tutto riguardo e alternando nella sua Azienda la coltivazione dello zafferano “oro rosso di Sicilia”. L’argomento che ha trattato è lo zafferano; rivolgendosi ad operatori giovane ed esortandoli ad impegnarsi a questa produzione, alquanto laboriosa, ma redditizia. Le piante dello zafferanno da cui viene ricavato il famoso “oro rosso”, è la spezia più cara e ricercata al mondo. Coltivabili in qualsiasi orto senza grossi problemi, le piante dello zafferano trovano ottime condizioni per svilupparsi in Italia, in Spagna, Grecia, Iran e India. L’elevato costo di questa spezia è legato alla straordinaria mole di lavoro che viene eseguito per produrre, comunque, una quantità di stimmi limitata. Le piante dello zafferano e il loro prodotto hanno davvero tantissime proprietà che vanno ben oltre il loro sapore o il valore gastronomico. Tratta alcuni disturbi legati alla circolazione e alla digestione, gestisce l’asma, cura la tosse, fa scendere la febbre ed infine anche un apporto nei disturbi psicologici come la depressione. Ha concluso i lavori il neo assessore all’Agricoltura di Valguarnera, dott. Lorenzo Scarlata, che è anche un giovane imprenditore agricolo. Nello specifico la sua Azienda produce fichidindia che vengono trasformate in marmellate nonché olio e mandorle. L’assessore si è manifestato disponibile ad aprire dei tavoli per la realizzazione di progetti inerenti il mondo agricolo, comunicando anche la propensione ad interagire per degli interventi su alcune strade agricole dissestate, facilitando così il raggiungimento delle proprie aziende. Il presidente Franco Palermo nel chiudere il convegno ha auspicato da parte dell’Amministrazione comunale un forte impegno nel campo agricolo con il rafforzamento dell’ufficio preposto con personale e compiti che possano dare maggiore impulso ai comparti agricoli ed ha messo pure l’accento sulla creazione di una Consulta Agricola formata da operatori, per creare un laboratorio di idee e progetti che interloquiscano con le istituzioni regionali e nazionali. Ed infine ha anche invitato l’Amministrazione comunale a riproporre La DECO, che potrebbe essere strumento utile di riconoscimento della qualità dei prodotti nostrani.
Rino Caltagirone