Enna. Al Comune i concorsi pubblici non sono graditi

Enna. Ormai è ufficiale, l’Amministrazione Dipietro soffre di una seria intolleranza verso i concorsi pubblici. Già diagnosticata con l’uso dell’art. 110 del TUEL, nel contesto del quale ha preferito, con orgoglio, affidare l’incarico di dirigente amministrativo non al candidato che aveva ricevuto il maggiore punteggio, né al secondo e neanche al terzo, ma al penultimo. Adesso la sintomatologia si sta presentando puntualmente in occasione delle modalità di reclutamento degli avvocati interni, tanto da costringere i consiglieri di minoranza a sollevare il caso mediante una specifica mozione consiliare. In luogo del concorso pubblico, l’Amministrazione Dipietro ha infatti preferito modificare il profilo professionale a funzionari direttivi già in servizio e dotati dell’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato. Il problema è sempre lo stesso e concerne l’approccio culturale e istituzionale verso principi e regole che trovano il proprio fondamento nella Carta Costituzionale. E’ stato più volte affermato che il concorso pubblico, posto a presidio delle esigenze di imparzialità e di efficienza dell’azione amministrativa. costituisce meccanismo imparziale di selezione tecnica e neutrale dei più capaci sulla base del criterio del merito. Ne deriva che le eccezioni a tale regola, da prevedere con legge, devono rispondere a peculiari e straordinarie esigenze di interesse pubblico; l’eccezionale possibilità di derogare per legge al principio del concorso per il reclutamento del personale è ammessa nei soli casi in cui sia maggiormente funzionale al buon andamento dell’amministrazione e corrispondente a straordinarie esigenze d’interesse pubblico, individuate dal legislatore in base ad una valutazione discrezionale, effettuata nei limiti della non manifesta irragionevolezza. A ciò consegue che l’area delle eccezioni va, pertanto, delimitata in modo rigoroso così da garantire una selezione trasparente, basata sul merito e accessibile a tutti coloro che sono in possesso di requisiti previamente e obiettivamente definiti. Ma così è (se vi pare) avrebbe detto Pirandello!
Massimo Greco