Enna. L’ATO rifiuti chiede il conto ai Comuni

Enna. L’ATO rifiuti chiede il conto ai Comuni
di Massimo Greco


Per i Comuni della provincia di Enna l’incubo della gestione associata dei rifiuti sembra non essere ancora finito. Nell’ultimo scorcio dell’anno passato, la curatela fallimentare della società d’ambito Enna-Euno ha formalizzato a quasi tutti i Comuni della provincia una raffica di pretese creditorie per svariati milioni di euro. Al Comune di Leonforte è arrivata una pretesa di 6 milioni di euro e per il capoluogo si parla di 19 milioni di euro. Cifre da capogiro che, se confermate – e soprattutto se ritenute fondate dal competente Tribunale -, manderebbero in dissesto gli enti destinatari. Prima o poi i nodi dell’enorme contenzioso tra i Comuni e l’ATO rifiuti dovevano arrivare al pettine, visto che per tanti anni il servizio di raccolta e gestione dei rifiuti è stato assicurato, con procedura obbligatoria, dalla società d’ambito composta da tutti i Comuni della provincia di Enna. Tutti i Comuni hanno giocato al ribasso rispetto al costo annuale del servizio preventivato e regolarmente comunicato dalla società d’ambito, pensando di trattare i rapporti tra socio e società al pari di un’allegra famiglia. I Comuni hanno così fatto finta di non sapere che, prima o poi, qualcuno doveva pagare la differenza del costo del servizio non remunerata. Non meno negligente è stata la stessa società d’ambito che, nel tempo, ha volutamente evitato di approvare il proprio bilancio per scongiurare l’emersione dei crediti vantati nei confronti dei Comuni soci. Omissione protratta anche durante la fase di liquidazione e cessata solo dopo la dichiarazione di fallimento della società d’ambito decretata dal Tribunale nel 2019. Oggi la curatela fallimentare, dopo avere ricostruito, con non poche difficoltà, gli esercizi finanziari dal 2010 al 2017, ha formalizzato le proprie pretese creditorie nei confronti dei Comuni soci, anche al fine di poter soddisfare le numerose pretese dei creditori esterni.




Nel frattempo il Comune di Enna, sul quale incombe la scure più pesante, ha pensato bene di accantonare una somma in bilancio, pari a 40 mila euro, solo per coprire il compenso che dovrà corrispondere ad un super professionista per sostenere le relative spese legali nel tentativo, disperato, di ridurre al massimo la pretesa in questione. La vicenda della gestione integrata del servizio rifiuti in provincia di Enna rappresenta, plasticamente, il contrario di come dovrebbero essere gestite le risorse pubbliche. Alla domanda “Oggicome va?”, Leibniz avrebbe risposto: “Non potrebbe andar meglio”.