Sul Policlinico universitario Ennesi e Nisseni a scuola dei Sumeri

Sul Policlinico universitario Ennesi e Nisseni a scuola dei Sumeri
di Massimo Greco


“Chi non ricorda il passato è condannato a ripeterlo”. È la frase di George Santayana incisa in trenta lingue sul monumento dell’ingresso al campo di concentramento di Dachau. Giusto, anzi giustissimo, eppure non tutto ciò che appartiene alla passato non merita di essere ripetuto. Ci sembra proprio questo il caso, allorquando discutiamo della sfida in corso tra i due territori interni e centrali della Sicilia per accaparrarsi le simpatie del decisore pubblico sulla nota questione del Policlinico universitario. I Sumeri furono la prima civiltà fluviale che, a partire dal 4 mila avanti cristo, si caratterizzò per avere avviato il progresso economico e sociale dei popoli aggregatisi attorno i fiumi mesopotanici Tigre ed Eufrate. In tale contesto, in cui i Sumeri abbandonarono il nomadismo, furono realizzate le città-stato, luoghi di aggregazione urbana autogovernati attraverso un proprio sovrano. Questa importante civiltà s’indebolì, altrettanto progressivamente, quando le città-stato cominciarono ad entrare in conflitto tra loro per le modalità di gestione della preziosa risorsa idrica contenuta nei due fiumi. Furono i Babilonesi a giovare di tali conflitti, occupando la ricca Mesopotamia e sfruttandone le risorse. Gli storici accreditano il merito di tale impresa al Re Hammurabi che riuscì ad aggregare le città-stato sumere sotto un unico impero, costringendole al rispetto di regole e leggi uniformi per tutto il regno. L’illuminato sovrano si dedicò all’amministrazione del suo impero con grandissimo impegno e capacità fuori dall’ordinario, e fu venerato nei secoli successivi quale sovrano leggendario.




L’odierna diatriba fra le limitrofe province di Enna e Caltanissetta, notoriamente accomunate dal medesimo destino loro riservato dalle dinamiche geoeconomiche delle aree interne, sembra non avere fatto tesoro di quel passato, ben illustrato nei libri di storia, che i nostri “illuminati” governanti farebbero bene – in questo caso certamente – a ripetere in chiave contemporanea. Quello generato da Hammurabi fu infatti il primo esempio di governo consortile tra territori limitrofi finalizzato al potenziamento del regno. Alla domanda “Oggi come va?, Polifemo avrebbe così risposto: “Cosa vuoi che ti dica, ci sarebbe bisogno di una visione più ampia”.