Piazza Armerina. Assemblea studenti su cannabis: “Meglio Legale” denuncia il senatore Gasparri per diffamazione

cannabisL’associazione Meglio Legale ha denunciato il senatore Maurizio Gasparri, il quale ha presentato un’interrogazione sul caso, per contestare non l’operato delle forze dell’ordine ma la scelta di trattare il tema della cannabis a scuola. Secondo il parlamentare la presenza dell’associazione Meglio Legale in un’assemblea studentesca avrebbe avuto la funzione di “propagandare l’uso delle droghe” e “minimizzare i pericoli delle droghe”. Facendo della scuola “un luogo di diseducazione invece che una sede dove evidenziare i pericoli delle droghe”. Per questo l’associazione, che organizza ogni anno centinaia di incontri nel genere nelle scuole superiori e nelle università, ha denunciato Gasparri per diffamazione a mezzo stampa.
“Dire che Meglio Legale fa propaganda all’uso di sostanze, che minimizza i pericoli delle droghe e che fa diseducazione a scuola è falso, e pertanto diffamatorio”.
“Parole del genere pronunciate da un senatore della Repubblica – uomo in vista del suo partito, che tutti i giorni sta in tv e che ha una grande forza di far circolare le proprie affermazioni – minano alla base la credibilità, l’affidabilità del lavoro di un’organizzazione come la nostra. Pertanto abbiamo deciso di presentare una denuncia per diffamazione a mezzo stampa nei confronti di Maurizio Gasparri. Il clima che si sta delineando è un pericoloso clima di minaccia per ogni tipo di attività non considerata in linea con il programma di questo governo.




Ma è anche un preoccupante segnale di una volontà di porre sotto controllo sempre più spazi della nostra società, come la scuola. Inequivocabili le parole dell’onorevole Eliana Longi di Fratelli d’Italia, che ha affermato in Aula come l’intervento della polizia presso l’istituto Majorana-Cascino fosse un “normale controllo di prevenzione dato il clima di violenza che si è scatenato nelle scuole e nelle università”. Ecco, va ricordato anche a chi oggi detiene il potere che il nostro non è uno stato di polizia. E che, per quanto ci riguarda, lavoreremo perché non lo sia mai”.